Ipocrisie
Accoglienza? Far marcire i migranti in strada. Renato Farina: chi attacca Salvini si vergogni. E i giudici...
La fotografia è stata fatta lì, ma poteva essere fatta là, su, giù dovunque in Italia. Sotto le insegne di una banca, di una boutique, all' ingresso della stazione li vedi giacere all' alba, finché qualcuno li sloggia perché nuocciono all' andare e venire della clientela che altrimenti cambia negozio, sportello, bar. È gente che non ha luoghi dove posare il capo, che si arrangia tra i rifiuti degli altri, trasformati dalla necessità in cuscini, disposti come barriera fasulla dai topi e dai gabbiani (a Roma), i quali invece accorrono per morderli, beccarli, infettarli. Non scrivo per modo di dire. Ho conosciuto un poveretto, una persona meravigliosa poi morta nella calura, rosicchiato a Fontana di Trevi. Attirano i nostri sguardi. Ne parliamo malvolentieri. Spesso nelle conversazioni davanti a una tazzina, nei discorsi prevale l' idea che costoro inquinino e mettano paura: andrebbero sloggiati. Tesi dotate di un loro perché, persino sensate, ma - lo sappiamo dentro di noi! - piuttosto vigliacche. Leggi anche: Sallusti e "l'oppio dei popoli" che fa volare Salvini Questi essere umani non meritano di stare così. Nessuno lo merita. Si dice che lo abbiano scelto. In certi casi è vero. Ma è una teoria assolutoria dell' indifferenza. Nella maggior parte dei casi è stata la nostra ipocrisia a infilarli tra quella sporcizia. Non ci dedichiamo al loro decoro, neppure quando esso turba il nostro nasino e il nostro senso estetico: li lasciamo lì. Per fortuna qualcuno spende qualche notte per loro, organizza collette per acquistare o noleggiare roulotte. Ma questo Stato è fatto così. Ha buttato miliardi per anni a farli arrivare, poi a tenerli in strutture ricche di cibo, ma ben presto trasformate in zoo. Sarà mica umanità questa. Li trattiamo come fanno certi pescherecci con i branchi di tonni: li rastrellano dal mare, e li sbattono a crepare sulla tolda. E I MAGISTRATI? Ci domandiamo però, e qui sta la polpa politica e polemica di questa fotografia e del nostro commento: perché la magistratura non indaga chi li ha sbattuti lì, sull' asfalto, dopo averli attirati nel Paese del Bengodi con false promesse? Non è una forma di abuso averli fatti arrivare a frotte, depositandoli poi come sacchi di scorpioni incazzati in centri di ospitalità (di m...) dopo aver decretato il loro diritto a migrare qui, a integrarsi qui, col risultato che questi uomini e donne si rannicchiano nelle loro urine, senza neanche non diciamo una doccia, ma un cesso pubblico dove cavarsela di notte da uomini e non da bestie? Perché riproponiamo questa immagine? Per compassione e per protesta. Come si fa ad accettare che ci siano dei disgraziati che dormono per terra, esposti persino ai pestaggi o ai falò dei balordi sfatti dalle baldorie? Molti di costoro che se ne stanno all' addiaccio sono persone sbarcate dalle navi, poi accolte in campi dove lo Stato trasferisce ai gestori 35 euro al giorno per ciascun ospite, infine in fuga da situazioni spesso disgustose, perché in quegli spazi di disumanità organizzata spesso si riproducono le supremazie di una mafia etnica contro l' altra, e se non ne fai parte devi soggiacere o scappare. E così tanti finiscono per strada. Noi ci domandiamo. Perché diavolo si incrimina Salvini, un mese sì e l' altro pure, per sequestro di persona? Lo si accusa di un reato gravissimo su quali basi? Perché non fa scendere da vascelli della Marina o da navigli ong i loro ospiti salvati dalle acque, dicono. Sbaglia forse a tenerli al caldo e al pulito di belle navi, con pasti decenti, invece che traslocarli sui marciapiedi, tra gli stronzi dei piccioni? Di questo è accusato nei fatti. Di averli tutelati per un po', almeno per qualche giorno o settimana da una vita da barboni randagi. I richiedenti asilo "liberati" dalla Diciotti sono finiti - mentre intorno si festeggiava il loro trionfo - in centri, dai quali sono andati via quasi tutti entro una settimana. Per andar dove? Nei mitologici paradisi dell' integrazione? Figuriamoci: in case occupate, in capannoni fatiscenti, oppure lì, sopra i tombini. Altro che "Antigone, Antigone, trattenerli a bordo è negazione della civiltà europea! " - come ripete su apposito filmino youtube Massimo Cacciari contro Salvini. È civiltà condurli in un Paese dove non esiste lavoro dignitoso per loro, ma solo ambiti di sfruttamento negriero? QUALE CRIMINE? I giuristi di cui ci fidiamo di più dimostrano, sulla base del diritto, che non è stato commesso alcun crimine da parte di Salvini. Il ministro dell' Interno, secondo costoro, ha adottato un provvedimento amministrativo (la temporanea interdizione all' ingresso entro i confini d' Italia ad un gruppo di persone) che è prassi diffusa in tutti i Paesi del mondo. Ovvio. Le accuse sono frutto di una presa di posizione ideologica, non di una legge morale o positiva. Foto come queste, situazioni di disagio assoluto come quella che scorgiamo ogni giorno nelle città, in centro o in periferia, ci dicono che altri dovrebbero essere incriminati per trattamenti disumani, per apologia di reato, per frode della buona fede. Sono quelli che spingono per l' accoglienza, la elevano a dovere assoluto, e poi scaricano gli immigrati nelle aiuole, consentono che costoro diventino come cani randagi, per cui però non è previsto neppure l' asilo in un canile, ma solo lo sbocco professionale nell' accattonaggio o nello spaccio. Non è un paradosso se diciamo che il divieto di sbarco stabilito da Salvini è stato un modo per garantire ai presunti profughi una condizione di decoro. La parte migliore della loro vita tra noi è stata quando non sono stati accolti come eroi, per poi essere scaricati come pattume, ma quando sono stati sequestrati da quel cattivone di Salvini. Magari li sequestrassero tutti così. di Renato Farina