parla il ministro
Giulia Bongiorno, la battaglia con Matteo Salvini: "Castrazione chimica, ecco in quali casi"
Con il sì alla legge sulla Legittima difesa, approvata oggi 28 marzo in Senato, "ci sarà un Paese con meno vittime che dovranno affrontare calvari giudiziari: si eviteranno ingiusti processi a chi si difende", commenta Giulia Bongiorno in una intervista a Il Messaggero, "e sì, sarà anche più sicuro. Chi entra nelle case per violentare, uccidere o rubare deve sapere che la vittima potrà respingere le aggressioni. Questa legge servirà anche da deterrente". Leggi anche: Masia, il sondaggio sovranista. Salvini-Meloni, numeri spaziali: botto clamoroso, grillini a pezzi Continua il ministro per la Pubblica amministrazione: "Chi è aggredito lo reputo una vittima. Nello specifico non conosco le storie. Questa legge non permette di uccidere il ladro che fugge, e infatti abbiamo usato il verbo respingere". E poi c'è la questione del Codice rosso, la legge sulla violenza di genere, "una battaglia che mi è cara perché nasce dalla mia precedente vita, da esigenze concrete e dalla mia esperienza con Michelle Hunziker. Finalmente ci sarà un termine perentorio entro il quale la magistratura dovrà sentire la donna che denuncia violenze". Sulla castrazione chimica chiesta da Matteo Salvini per chi commette violenze sessuali la Bongiorno si dice d'accordo: "Per questo abbiamo presentato alla Camera un emendamento per inserire la possibilità di subordinare la sospensione della pena ad un trattamento terapeutico o farmacologico inibitorio della libido". La Lega, sottolinea il ministro, "sostiene questa misura da tempo, anzi è uno dei motivi, con la legittima difesa, che mi ha fatto avvicinare alla Lega". I grillini "hanno inserito nuove norme sulla violenza sessuale, noi su questo argomento. La norma non è nel contratto. Mi auguro che si trovi un'intesa".