Il ministro della Giustizia in campo
Ramy, Alfonso Bonafede bombarda Salvini: "Sì alla cittadinanza, e lo Ius soli...". M5s, l'incidente perfetto
Il M5s schiera anche Alfonso Bonafede contro Matteo Salvini sul tema, delicatissimo, della cittadinanza a Ramy. Dopo Luigi Di Maio, il ministro della Giustizia grillino intervenuto a Circo Massimo su Radio Capital torna alla carica: "Credo sia necessario dare riconoscimento a un bambino che ha dimostrato di essere forte e capace di evitare una tragedia. Il ministro dell'Interno fa le sue valutazioni ma è giusto di fronte a un caso come questo, per meriti eccezionali, dare la cittadinanza a Ramy". Vuoi vedere che il ragazzino sta per diventare "l'incidente perfetto" su cui far esplodere l'alleanza tra grillini e leghisti? Leggi anche: "La fedina penale". Ramy, quello che non si sapeva sul 13enne: il brutto sospetto del Viminale Salvini, anche lunedì sera, si è detto dubbioso sulla possibilità di concedere la cittadinanza al 13enne italo-egiziano "eroe dell'autobus" di San Donato Milanese che con una chiamata ai carabinieri ha contribuito a salvare i suoi 50 compagni di classe dal gesto folle dell'autista-terrorista Sy. Il ministro degli Interni ha anche chiuso il capitolo Ius soli, riaperto strumentalmente dal Pd e almeno su questo Bonafede concorda: "Non ha nulla a che fare con questa vicenda e con il riconoscimento di una cittadinanza per meriti. È un argomento separato". Però poi rilancia: "Non è in contratto di governo ma il M5s anche prima di essere al governo aveva ribadito che lo Ius soli andava inserito nell'agenda europea per evitare diverse regole. Mi fa sorridere chi parla dello Ius soli e quando era al governo non ha approvato la legge".