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Isis: Ciambetti (Veneto), 'dopo sconfitta, curdi hanno diritto ad autodeterminazione'

AdnKronos

Venezia, 25 mar. (AdnKronos) - “Con la conquista da parte delle forze curde di Baghuz, l’ultimo villaggio ancora controllato dall’Isis in Siria, viene meno il cosiddetto califfato di Abu Bakr al-Baghdadi e si riapre la questione Curda nel segno di quell’autodeterminazione dei popoli che ispirò proprio cent’anni or sono, alla fine del primo conflitto mondiale, la Società delle Nazioni.” LO ha sottolineato Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto, intervenendo a Venezia nel corso del convegno “L’Europa a cent’anni dalla Prima Guerra Mondiale: quali prospettive”?. Il presidente del Consiglio regionale Veneto ha quindi preso spunto dall’attualità e dai nodi irrisolti posti oggi dallo scacchiere internazionale “nodi che risalgono in parte al dissolvimento dell’Impero Ottomano e all’accordo franco-britannico Sykes-Picot, che causò, per i curdi come per altri popoli, la perdita dello status di semi-autonomia di cui avevano goduto per secoli. L’Occidente, e in primis l’Europa, non possono rimanere silenti davanti alla questione curda: il popolo curdo, circa 30 milioni di persone, è stato determinante per sconfiggere nei campi di battaglia l’Isis". "I curdi hanno pagato un prezzo altissimo per ottenere questo risultato che ha sottratto ai terroristi la principale base e fonte di introiti. Oggi noi non possiamo far finta di nulla: possiamo pensare di affrontare la questione curda trincerandoci dietro l’accordo Sykes-Picot, tirando in ballo la ragion di stato per non irritare in particolar modo la Turchia dove vivono almeno 12 milioni di curdi che dal 1920 combattono per il riconoscimento del loro diritto di autodeterminazione?", ha sottolineato.