Ci crede davvero?

Tav, Luigi Di Maio si copre di ridicolo: "Mi pare che...", come prova a far fessi i leghisti

Giulio Bucchi

"La situazione si sta risolvendo positivamente". Luigi Di Maio esulta su Facebook sulla Tav, omettendo una piccola questione: la decisione di rinviare i bandi di gara dell'alta velocità Torino Lione, il cui via era previsto per lunedì, suona più come una mossa per guadagnare tempo che per districare i nodi politici tuttora irrisolti tra M5s e Lega. Ma è lo schema classico grillino: gettare fumo per fingere che ci sia pure l'arrosto.  Leggi anche: "Senza l'accordo con Di Maio...": Salvini nero in tv dopo il "compromesso": fa esplodere l'M5s? "Ora parliamo di altro e andiamo avanti - rilancia subito il vicepremier, con fare sospetto - Andiamo avanti con altre opere, con Quota 100, con investimenti produttivi per le imprese, con il Reddito di Cittadinanza e con tutto ciò di cui il Paese ha bisogno, ora". Più o meno contemporaneamente, l'alleato leghista Matteo Salvini interviene su Sky e il suo volto, cupo, la dice lunga sul clima che si respira nel governo dopo la "mediazione" trovata dal premier Giuseppe Conte. Anche perché le sue parole, "la Tav si farà, abbiamo 6 mesi di tempo per trovare un accordo con l'M5s e se non ci sarà c'è sempre il Parlamento o il referendum", suonano un po' come una minaccia. Altro che bandi: a essere rinviata pare solo la crisi di governo. Ma per quanto?