Se la canta e se la suona

Matteo Renzi, il delirio è completo: "I 5 Stelle sono esplosi per merito mio". Fin dove si spinge

Giulio Bucchi

"Sono esplosi i 5 Stelle. E ne rivendico il merito". Matteo Renzi raggiunge nuove vette di auto-compiacimento e nell'intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera prima nega l'esistenza di una corrente renziana nel Pd, poi rilancia il trionfo del "renzismo" ("Straordinariamente attuale la stagione che inaugurammo al governo, diritti, giustizia sociale, ambiente, economia") e soprattutto si definisce il killer politico di Luigi Di Maio. La pistola fumante? Il pop corn. Leggi anche: "Come finiranno i grillini". Anche Bersani balla sul cadavere di Di Maio "Non ho mai usato quell'espressione. Ma quando sono andato da Fazio a dire mai coi 5 Stelle, l'effetto sul medio periodo è stato la distruzione dei 5 Stelle. Se avessimo fatto quell'alleanza contro natura, l'effetto sarebbe stato la distruzione del Pd e la creazione di un bipolarismo 5 Stelle-Lega. Mi sono preso gli insulti di una parte dei dirigenti che quell'accordo lo volevano; ma il mio impegno ha permesso di salvare il Pd". Risultato secondario: l'aver cancellato Renzi e i renziani dai vertici dei democratici. "Se il Pd ritrova unità, a me fa piacere. Non ho rancori per nessuno. I miei conti con il passato sono i dati Istat sulla crescita dei posti di lavoro e della produzione industriale. Vengo in pace. Non ho sassolini da togliermi. Ho scritto un libro che va meglio del previsto, le sale dove vado sono piene, arriverò a cento presentazioni. La prossima settimana farò un confronto con Marine Le Pen. Ho fatto nascere oltre mille comitati civici".