politica
Parte l'era Zingaretti
(AdnKronos) - di Mara Montanari Affluenza che potrebbe superare quella del 2017, le ultime primarie con Matteo Renzi. Una percentuale che viaggia tra il 65 e il 70%. Parte con numeri 'renziani' l'era del Pd di Nicola Zingaretti. Arriva in maniche di camicia al comitato al Circo Massimo, ai piedi delle rovine romane del Palatino. C'è una folla ad attenderlo, ci sono i big, Dario Franceschini tra tutti. "Nicola, Nicola", ritmano i suoi. "Ha vinto l'Italia", dice lui tra l'assedio delle telecamere. Prime parole che danno subito il senso che qualcosa è cambiato. Poi in sala, dal palco del comitato, lo chiarirà meglio: "Non sarò mai un capo, ma il leader di una comunità". Il renzismo si chiude qua, insomma. E il Pd che Zingaretti vuole mettere in piedi - "ci metterò tutto me stesso, ve lo giuro" - è un "nuovo partito" baricentro di "nuove alleanze" con "le porte spalancate" ai "molti che oggi sono tornati", "ai delusi", a quelli che il 4 marzo non ci avevano votato" e che "oggi erano in coda ai gazebo. Molti sono tornati e molti torneranno". Una sfida non da poco. Che dovrà misurarsi subito, tra poco più di due mesi, alle europee del 26 maggio. "Nicola è uno che vince, vince sempre", ripetono come un mantra i suoi. Ma la partita è tutta in salita e come il Pd si presenterà alle europee, con quali alleati e candidati sarà da domani mattina il primo impegno del nuovo segretario. Intanto, ci sarà un primo atto del nuovo leader dem, "una sorpresa", domani a Roma. Mentre al Nazareno, a quanto viene riferito, il neo segretario non si farà vedere subito. Del resto la proclamazione ci sarà tra due settimane, all'assemblea del 17 marzo, ma alla segreteria Zingaretti lavorerà da subito. Ci sarà una gestione unitaria? gli viene chiesto: "Io credo in un partito plurale", la risposta del governatore. Zingaretti replica con un'affluenza e una percentuale inaspettate "ai tanti che già facevano l'orazione funebre al Pd". Parte solida la nuova segreteria per la partecipazione e per il consenso. "Come Renzi? Meglio di Renzi - dicono i suoi - perché nel 2017 non eravamo messi così". A un anno esatto dalla "devastante sconfitta" del 4 marzo, dice Zingaretti, "ci è stata data di nuovo fiducia. Per noi è una grande assunzione di responsabilità". E l'obiettivo è non deludere. "Ovunque vado, da Nord a Sud, mi dicono: 'Nicola, noi torniamo ma stavolta non deludeteci, attenti perché è l'ultima spiaggia'". La risposta del neo segretario è la costruzione di un nuovo Pd e nuove alleanze, un partito che torni a "guardare le persone non dal dirigibile o dal chiuso delle stanze ma nella vita concreta". "Io non so perché sia toccato a me, non l'ho ancora capito, ma se siamo arrivati a questo tornante della storia è perché non sono mai stato solo in questa avventura". E ancora: "Non sarò solo, non vorrò mai essere solo. Venite, entrate nel nostro partito. Controllateci”. E le parole d'ordine del Pd di Zingaretti saranno due: "Unità e ancora unità. Cambiamento e ancora cambiamento". "Invito tutti gli italiani e le italiane: venite nel nostro partito. C'è bisogno di voi. Voltiamo pagina. Ognuno - dice Zingaretti dal palco nel suo primo discorso da segretario - con dentro il cuore le proprie radici che non dobbiamo rinnegare. Venite con dentro il cuore le vostre radici raccontando con orgoglio le stagioni più belle della vostra storia: l'Ulivo di Prodi, la nascita del Pd, l'impegno di tutti i nostri governi che ci hanno salvati dalla bancarotta. Io farò di tutto per essere all'altezza. E essere all'altezza vorrà dire sapere ascoltare e sapere decidere. Apriremo una nuova fase costituente per un nuovo Pd che dovrà avere dei segnali chiari per far contare di più le persone". Un Pd che, scandisce Zingaretti, sa offrire "un'altra strada rispetto al governo gialloverde. Da oggi noi non vogliamo solo contestare l'avversario, solo fare opposizione ma siamo qui convinti di poter mettere in campo idee migliori per gli italiani rispetto a questo governo illiberale e pericoloso". Dall'ambiente, alla sicurezza, al lavoro. Zingaretti dedica la vittoria a Greta, la ragazza svedese che si batte per "la salvezza del pianeta", ai "5 milioni di poveri", ai giovani disoccupati. E a Matteo Salvini che parla di voti dimezzati alle primarie in 10 anni, Zingaretti ribatte lasciando per un attimo i soliti toni soft: "Salvini? Si vede che gli rode, non si aspettava quasi due milioni di persone... Quando Salvini fa queste dichiarazioni sono sereno". Poco dopo le 11 Zingaretti lascia il comitato diretto a casa, quartiere Prati di Roma. Chiude la giornata partita dal voto al gazebo a piazza Mazzini e il pranzo al mare a Maccarese con la famiglia e il fratello Luca, attore e interprete del commissario Montalbano. Da domani comincia la sua sfida in un Pd in cui i sostenitori di Renzi si sono rivelati minoranza ai gazebo, viste le percentuali di Martina e Giachetti, ma che restano forti nel partito. A partire dai gruppi parlamentari che erano e sono a trazione renziana.