Come si sono ridotti
Matteo Renzi e i renziani "polverizzati". Il retroscena su Boschi e Lotti, disastro prima delle primarie Pd
Una rottura in attesa di tempi migliori. Alla vigilia delle primarie Pd i renziani si presentano letteralmente "polverizzati". Matteo Renzi, il capo, non si è schierato per nessuno dei candidati. Maria Elena Boschi da qualche giorno ha appoggiato Roberto Giachetti, il rappresentante "semi-ufficiale" di quel che resta della corrente dell'ex premier. E Luca Lotti, storico braccio destro di Renzi col quale, suggerisce maliziosa Wanda Marra sul Fatto quotidiano, ha da qualche mese rapporti tesissimi, ha invece deciso di "colonizzare" la mozione di Maurizio Martina. Leggi anche: Sadica Gruber, in studio ha Zingaretti e manda in onda il sondaggio terminale sul Pd Non ha rinunciato a giocare una partita in proprio, criticando apertamente Giachetti (e dunque la Boschi) che ha minacciato di uscire dal Pd nel caso l'altro candidato, il favorito Nicola Zingaretti, decidesse di allearsi con il Movimento 5 Stelle: comunque vada, ha spiegato Lotti all'HuffingtonPost, lui il Pd non lo lascerà invitando Giachetti a "non fare come LeU". "Lotti fa ormai da tempo la sua partita - sottolinea il Fatto -. Ma non è detto che alla fine gli interessi non convergano". Renzi pensa sempre all'addio, la Boschi vorrebbe tenere duro per "erodere il Pd da dentro". "Progetto rispetto al quale - conclude il quotidiano diretto da Marco Travaglio - Luca potrebbe tornare utile".