Ma è serio?

Luigi Di Maio, un altro suicidio: "Il peso è due terzi M5s e un terzo Lega". Qui si scatena il disastro

Giulio Bucchi

Come suicidarsi cercando di rafforzarsi. Luigi Di Maio potrebbe tenere lezioni nelle università di mezzo mondo sul tema. Ultimo esempio: l'uscita che voleva essere "distensiva" e che invece rischia di trasformarsi in un nuovo boomerang. Nel governo, ha spiegato il vicepremier grillino a margine di un incontro con Confartigianato, "il peso è due terzi del MoVimento 5 Stelle e un terzo della Lega. Ma non lo dico per parlare di quote, insieme abbiamo sempre lavorato bene".  Leggi anche: "Si stanno preparando", bomba scissione sul Movimento 5 Stelle. Nella Lega gira una voce... Qualcuno è destinato a prenderla molto male. I leghisti, forse, sempre più insofferenti perché costretti a governare insieme a un alleato che sì, conta effettivamente di più in Parlamento ma che nei sondaggi (e nei voti reali) in meno di un anno è stato rimontato e quasi doppiato. E forse gli stessi grillini "frondisti", che giudicano le scelte di Di Maio sbagliate perché succubi della posizione (minoritaria, appunto) di Matteo Salvini. Come la si rigira, insomma, il capetto si fa male da solo. Lui, comunque, continua a blindarsi: "È tradizione a ogni voto amministrativo che qualcuno discuta del mio ruolo perché è tradizione che per motivi strutturali non andiamo bene. Ma il mio ruolo dura 4 anni". E sulle tensioni nel governo, con i retroscenisti scatenati in queste ultime 48 ore, simula tranquillità: "Smentisco attriti con il ministro Tria. È stato un incontro cordiale e non c'è stata alcuna tensione. Ribadisco la fiducia al ministro". Occorrerebbe vedere se la fiducia è reciproca.