Rivolta grillina

Diciotti, la farsa del voto M5s su Rousseau. Un clamoroso sospetto: tutto già pilotato?

Giulio Bucchi

Il giochetto sporco del Movimento 5 Stelle su Matteo Salvini non convince nemmeno i grillini. Il voto online per negare o concedere il processo contro Matteo Salvini sul caso Diciotti sulla piattaforma Rousseau sembra già viziato in partenza dal cervellotico quesito scelto dai vertici del Movimento: chi voterà sì, "salverà" Salvini. Chi voterà "no", lo manderà a processo.  Leggi anche: "Così ci ruba tutto". Slavinaa 5 Stelle, la protesta travolge Casaleggio E sul blog delle Stelle è una valanga di critiche e insulti. "Ma state orientando il voto - protesta Roberto Cherubini -. Che caz*** ci sta succedendo ragazzi?". Luca, "elettore del M5S dal primo minuto" riporta una frase di Beppe Grillo: "I referendum abrogativi. Dove per dire sì devi votare no. E per dire no devi votare sì. Come uno che va a sposarsi e il prete dice: La vuoi mandare a cag***? No. Allora vi dichiaro marito e moglie. Ecco... in questo caso, state agendo proprio come fanno sempre gli altri partiti per girare la frittata, e questo non mi piace per niente. La domanda esatta doveva essere: Volete concedere l'autorizzazione a procedere?. In modo che SI voglia dire SI, e NO voglia dire NO". Aggiunge Bruno: "Cercate di fare i furbi anche nelle procedure del Si e del No per confondere. Non ci vuole una pagina di spiegazione. Votate SI per processare Salvini senza tanti giri di parole piantatela con le caz***. Interesse pubblico? Inventatene un'altra ascoltate i vostri elettori perché dopo questa, cioè se salvate Salvini siete finiti". Viviana v. alza i toni: "Ma non si può scrivere semplicemente 'VUOI CHE SALVINI VADA A PROCESSO?' DOVEVATE PROPRIO INFILARCI UNA DOPPIA NEGAZIONE????? IDIOTI!!!". Randa poi si concede una profezia: "Continuate a fare le domandine trabocchetto da prima Repubblica. Avanti così GRANDI STATISTI. Alle prossime elezioni prevedo che nostri molti politici emigreranno verso la Lega (dato che il movimento morirà) per non perdere la poltrona".