Il braccio di ferro
Inps, spunta il terzo nome per il dopo Boeri. Un trionfo per Salvini: le mani sulle pensioni
Lo scontro tra Lega e Movimento 5 stelle si infiamma anche sul nuovo vertice dell'Inps. Il Carroccio vorrebbe al posto di Tito Boeri, scaduto alla mezzanotte di venerdì, Mauro Nori, oggi consigliere del ministro dell'Economia e per cinque anni, dal 2010 al 2015, direttore generale proprio dell' Inps. Ma il Movimento 5 Stelle, dopo la nomina di Paolo Savona alla Consob, vuole per sé quella poltrona e ha indicato Pasquale Tridico, consigliere di Luigi Di Maio, professore di Economia all'università Roma Tre, e "padre" del reddito di cittadinanza (che sarà gestito proprio dall'Inps). Leggi anche: Inps, arriva l'anti-Boeri? Voci sull'accordo Lega-M5s: "Chi sarà il nuovo presidente" All'inizio del braccio di ferro, riporta il Corriere della Sera, era circolata la voce di un ticket: Nori presidente, Tridico vice. Ma l'accordo in realtà non è stato raggiunto: "Non abbiamo ancora deciso nulla", dice il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon. "Si sta lavorando per una soluzione veloce, che arriverà nei prossimi giorni", fanno sapere alcune fonti della Lega: "Questo governo ha rispettosamente atteso la scadenza naturale del mandato di Boeri che qualunque altro governo Renzi non avrebbe avuto alcuna esitazione a far saltare con abbondante anticipo". E così dicendo la Lega rivendica il fatto di non aver rimosso Boeri nonostante i ripetuti scontri che il presidente dell' Inps ha avuto con questo governo. La verità è che sono sulla bilancia i rapporti di forza tra i due alleati di governo. Perché gira un terzo nome: Alberto Brambilla, grande esperto di previdenza, autore del capitolo pensioni nel programma elettorale della Lega.