Tav e dintorni
Matteo Salvini, Franco Bechis: "Sulla Tav si piegherà a Luigi Di Maio. A meno che..."
La grana-Tav, da tempo, scuote il governo. Il caso si è ingigantito a dismisura dopo la presentazione della relazione costi-benefici a matrice ultra-grillina alla quale credono soltanto Danilo Toninelli e Marco Travaglio (neppure il presidente della commissione ci credeva, tanto che la ha definita una "truffa"). Il finale di tutta questa vicenda è ancora da scrivere: la Tav si farà oppure no? Un'idea a tal riguardo mostra di averla Franco Bechis, direttore de Il Tempo. Dopo aver premesso di non voler entrare nel merito della relazione, il direttore scrive: "Mi consento solo una annotazione: dovendo l'Italia mettere ancora per finire l'opera 366 milioni di euro, mi viene difficile capire come poi potrebbe perderne 7 miliardi". E ancora, aggiunge sui grillini: "Se la loro tesi è che il Tav è una boiata pazzesca, troveranno tutti i numeri per dimostrarlo". Bechis prosegue chiedendo di lasciar "perdere i tecnici e andiamo al sodo della politica. Luigi Di Maio quest'opera non può permettersela per non far scappare in un momento già difficile per i 5 stelle altri voti di fan come quelli dei no-Tav". Così come "Matteo Salvini è a favore di quel tunnel perché lo è gran parte dell'elettorato e delle imprese del Nord Italia, che resta pur sempre lo zoccolo duro del suo successo politico. Allora con o senza costi/benefici quei due avrebbero fatto bene da tempo a chiudersi in una stanza e prendere quella decisione solo politica che nel contratto di governo era stata ipocritamente aggirata e rinviata nel tempo. Solo che su molte cose - sottolinea il direttore - due alleati possono trovare la mediazione, su quest no". Leggi anche: "Roba da terzo mondo": Tav, Salvini tombale Secondo Bechis, se alla fine la spuntassero le idee del leghista contrarie alla Tav, "a Di Maio non resta che preparare le valigie e fare cadere il governo, perché non può permettersi una marcia indietro anche sul Tav. La faccia verrebbe persa naturalmente con la decisione opposta anche dal leader della Lega. Però - ed eccoci al cuore del pensiero di Bechis - un pizzico di meno: non l'ha mai messa fino in fondo, e può ottenere in cambio altre opere pubbliche per il Nord. In questo caso sì che cascherebbe come il cacio sui maccheroni la relazione Ponti", che sostiene che con la Tav l'Italia perderebbe 7 miliardi. Se anche il leghista continuasse a ripeterlo, suggerisce Bechis, gli italiani se ne convincerebbero. E applaudirebbero "pure Salvini se non li butta via e sceglie qualcosa altro", con quei sette miliardi. "La politica è fatta di questo, e così penso che alla fine sarà proprio il ministro dell'Interno a fare il passo indietro. A meno che non decida anche lui che li conviene mettere fine all'esperienza a palazzo Chigi", conclude Bechis. Insomma, a piegarsi sarà Salvini. A meno che...