Ma davvero?
Matteo Renzi, crisi di nervi per il simbolo: Pd allo sbando, l'ultima crociata dell'ex premier
Il Congresso Pd prende fuoco, con Matteo Renzi e i suoi che sbroccano per... un simbolo. A scatenare la nuova polemica è la decisione del candidato Nicola Zingaretti di non utilizzare - appunto - il simbolo del partito nelle card dei suoi comitati Piazza Grande. L’unico riferimento è scritto a lettere, in alto, "Primarie partito democratico", poi solo lo slogan: "È tempo di ricostruire. 3 marzo. Tutte e tutti a votare per dare forza a un’altra Italia #voltiamopagina". Il presidente della Regione Lazio, però, non ci sta a farsi rosolare e reagisce con durezza alle polemiche: "Piazza Grande è così da mesi e ve ne accorgete ora? Stiamo aprendo e allargando la base popolare del Pd. Ricostruire il Partito democratico: spero che nessuno lo consideri un problema. E comunque grazie per la pubblicità", scrive su Twitter. Gli risponde a caldo lo sfidante, Roberto Giachetti: "Nicola, sei candidato alle primarie del Pd, per diventare segretario del Pd. E in tutta la tua campagna hai fatto sparire il nostro simbolo. È molto grave". Leggi anche: Matteo Renzi, il suicidio dell'ex premier L’ex vicepresidente della Camera ci va giù pesante, forse ripensando alle polemiche che negli ultimi anni hanno accompagnato la Leopolda, la kermesse organizzata a Firenze da Matteo Renzi e gli uomini della sua area (a cui Giacchetti appartiene), finita edizione dopo edizione in un fuoco di fila interno sempre più fitto per l’assenza delle bandiere del partito. Dura la reazione anche della base di Maurizio Martina. "Zingaretti si candida quindi alla segreteria di Piazza Grande? Basta saperlo. Lui con Pg, noi con il Pd", ironizza su Twitter Simona Malpezzi, portavoce nazionale della mozione presentata al Congresso dall’ex ministro. Mentre il capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, prova in un qualche modo a gettare acqua sul fuoco: "Sono convinto che l’assenza del simbolo sia solo un’esigenza di grafica, non penso che sia screditato. Siamo ancora il secondo partito nel Paese, stando alle elezioni del 4 marzo". Alle accuse, però, replica a muso duro lo staff del governatore laziale: "Siamo di fronte all’ennesima polemica ridicola: quello di cui si parla è un manifesto per mobilitare al voto per le primarie del Pd", puntualizzano dal comitato del governatore laziale. Ricordando che Zingaretti, con gli eventi organizzati finora da Piazza Grande, ha voluto "rafforzare in maniera aperta e forte il Partito democratico". C’è comunque una notizia positiva per il candidato che tutti danno per favorito al Congresso: il suo sito ha avuto un "boom di contatti", fanno sapere i suoi collaboratori. Ma la strada verso le primarie è sempre più in salita.