politica

Conte 'sblocca' caso Sea Watch

AdnKronos

Nicosia, 29 gen. (AdnKronos) - Il tema migranti, e in particolare la vicenda Sea Watch 3, sono stati al centro del vertice di Nicosia tra i capi di Stato e di governo dei sette Paesi Ue del Mediterraneo: Italia, Francia, Cipro, Grecia, Malta, Spagna e Portogallo. Al termine del summit si è arrivata ad una Dichiarazione comune dei 7 Paesi in cui, sul tema migranti, in cui si ribadisce "all'unanimità la necessità di uno sforzo collettivo, di una maggiore solidarietà tra i Paesi Ue anche per risolvere una questione che vede gli Stati europei del Mediterraneo in prima linea e che rimanere prioritaria", sottolinea il presidente cipriota Nicos Anastasiades al termine del vertice che si è svolto al Filoxenia Conference Center.Una solidarietà che, come sottolinea il premier Giuseppe Conte, non deve rimanere una questione di principio ma essere tradotti in passi concreti. I primi che arrivano riguardano la vicenda Sea Watch 3 e i suoi 47 migranti. Cinque Paesi, infatti, si sono dichiarati disponibili "per la redistribuzione", annuncia Conte al termine del Summit: oltre a Germania e Romania al vertice di Nicosia "hanno dichiarato la loro disponibilità Francia, Portogallo e Malta". Una novità importante, questa, che costringe il premier italiano a cancellare la cena al palazzo presidenziale e tornare a Roma per un vertice di maggioranza nella notte. Una disponibilità della Francia ad accogliere alcuni migranti della Sea Watch 3 che arriva in un momento delicato nei rapporti con l'Italia dopo le dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "La Francia rispetta i tre principi che sono il rispetto del diritto umanitario, lo sbarco nel primo porto sicuro che in questo caso è in Italia e la distribuzione degli oneri. Quello che la Francia fa e che continuerà a fare. E lo dico anche per i 47 migranti della Sea Watch 3", sottolinea Macron. Al vertice di Nicosia, comunque, sembra prevalere un clima teso nei rapporti tra Italia e Francia seppure il dialogo continui. "Con il premier Giuseppe Conte non abbiamo avuto un incontro da soli. Nel corso del vertice abbiamo avuto una discussione molto dettagliata con tutti sul tema delle immigrazioni e sulle soluzioni europee da costruire" per far fronte alla situazione, sottolinea Macron conversando con dei giornalisti a margine del Summit. Con il presidente francese, spiega Conte, "abbiamo avuto uno scambio come con gli altri". Comunque, la questione migranti resta una questione difficile da risolvere a livello europeo. "Rimane sempre il fatto che si lavora sempre su base volontaria di volta in volta. Non è certo questa la soluzione che abbiamo prefigurato nelle conclusioni del vertice europeo dello scorso giugno. Dobbiamo arrivare ad un meccanismo che funzioni in modo non solo condiviso ma automatica. Non possiamo ogni volta soffrire dell'emergenza e stentate a trovare un meccanismo", sottolinea Conte al termine del vertice. "Stiamo lavorando ad un meccanismo europeo che per una volta per tutte trovi una soluzione per cui non ci sia una decisione volta per volta", aggiunge il premier. Il tema migranti rinvia anche al tema 'Diciotti'. La vicenda, rileva Conte al termine del vertice di Nicosia, "si inquadra nell'ambito della politica sulle migrazioni perseguite dal Governo. Io sono la massima autorità di Governo e quindi sono responsabile di questa politica. Mi sento e mi devo assumere la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto e in particolare della vicenda Diciotti", sottolinea il premier. "Non sarò io a suggerire ai senatori come devono votare anche perché dal punto di vista tecnico dato le premesse mi sento in conflitto di interessi. Mi sento e mi assumo la piena responsabilità politica della vicenda Diciotti: non possono giudicare me stesso. Saranno i senatori che giudicheranno la linea politica del Governo". Migranti ma non solo. Nel corso del vertice di Nicosia si è affrontato anche i temi legati alla riforma della zona euro, all'energia, ai cambiamenti climatici e alla Brexit. Nel corso del summit, rileva ancora il presidente cipriota Anastasiades, "abbiamo sottolineato la necessità di promuovere l'East Med", il gasdotto onshore e offshore Eastmed, al cui sviluppo lavora Igi Poseidon, società partecipata al 50% dall’italiana Edison e al 50% dalla greca Depa, e che avrà una lunghezza di 1.700 chilometri e dovrebbe trasportare a regime fino a 15 miliardi di metri cubi di gas all’anno dai giacimenti del Mediterraneo orientale.