Gialloverdi ai ferri corti
Dl Semplificazioni: il ministro dell'Ambiente Sergio Costa pronto a dimettersi se passa il sì alle trivelle
Dopo Tav, Tap e inceneritori, un altro scontro al calor bianco sta investendo i due partiti di governo: uno da una parte e uno dall'altra, questa volta, sulle trivelle nel Mar Adriatico. La Lega, ovviamente, è perchè nel decreto Semplificazioni, su cui stanno lavorando la commissione Affari costituzionali e quella Lavori pubblici, passi l'autorizzazione alle trivellazioni; il M5S, invece, è contrario, chiedendo che nel documento sia inserita quantomeno una moratoria di 18 mesi. E che il governo punti sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Muro contro muro, dunque, come in occasione delle grandi opere. Ma con una novità: la prima, possibile, crisi di governo. Perchè il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, ieri, è stato chiaro: "Se le due commissioni dovessero dare il via libera alle trivelle, non firmerei comunque alcuna autorizzazione e dunque sarebbe una delegittimazione come ministro. In quel caso, non ci penserei un minuto solo a tornare a fare il generale dei carabinieri". E per le due forze di governo, trovarsi con la grana di un ministro dimissionario, non sarebbe un bel viatico in piena campagna elettorale per le Europee. Per approfondire leggi anche: Tav, la bomba sul dossier che boccia il cantiere della Torino-Lione: tensione Lega-M5S