E lo chiamano "mediatore"

Giuseppe Conte, il retroscena su migranti e Sea Watch: "Non solo donne e bambini", bomba su Matteo Salvini

Giulio Bucchi

Non solo donne e bambini. Giuseppe Conte rilancia sulla Sea Watch dopo l'apertura, imprevista di Luigi Di Maio. Un retroscena del Corriere della Sera riferisce del grande impegno di Palazzo Chigi per risolvere la questione dei 49 migranti bloccati da 17 giorni nelle acque di Malta sulla nave della Ong tedesca. Con gran scorno, ovviamente, per Matteo Salvini, che anche domenica 6 gennaio ribadiva come con lui al Viminale l'Italia non accoglierà più un solo migrante. "Noi ne prenderemo 15 su 49, e prenderemo anche i mariti perché non siamo gente che smembra le famiglie: daremo un segnale all'Europa, ma dopo che tutti avranno rispettato le regole", è la frase attribuita al premier dal Corsera. Leggi anche: "Perché non lo prendiamo sul serio". Miss MIgranti umilia Di Maio (e il governo) Conte intende giocarsi le sue carte sul tavolo dell'Unione europea, ma al contempo è convinto che la linea della tolleranza zero del leader leghista sarà salvata: "I nostri porti restano e resteranno chiusi, quindi ogni accordo è possibile un attimo dopo che Malta avrà fatto sbarcare sul proprio territorio i clandestini che si trovano sulle due navi". Una mediazione molto, molto complicata perché dopo mesi di martellamento mediatico in senso opposto, ogni sia pur minima "concessione" o deroga potrebbe sembrare un pericoloso cedimento agli occhi degli elettori. Non esattamente il miglior viatico per la campagna elettorale delle europee appena iniziata.