Dito puntato
Renato Brunetta tifa sciagura? Chiede la resa a Juncker e agita lo spettro della Troika
Come gufa Renato Brunetta, che vede la Troika nel futuro dell'italia. Il Governo ha tempo circa 2 o 3 giorni per riscrivere da capo il Draft Budgetary Plan e la Legge di Bilancio, se il premier Giuseppe Conte vuole incontrare il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker entro metà settimana, ovvero in tempo utile per cercare in extremis di far evitare all’Italia l’umiliazione dell’arrivo della Troika a partire dal prossimo anno". Così Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia. "Tanti auguri - prosegue -. Sarà una impresa quasi impossibile per due ragioni. Prima di tutto perché, per poter scrivere due documenti di quella portata, occorrono normalmente diverse settimane di lavoro da parte del Tesoro e dei funzionari di palazzo Chigi". Leggi anche: Brunetta contro Conte? Fico spegne il microfono "Il Governo, questa volta, avrà invece solo poche ore di tempo per riuscire in una impresa mai provata in precedenza - aggiunge -. Secondariamente, per poter presentare un DBP e una manovra che Juncker possa accettare, l’Esecutivo dovrebbe riscrivere completamente il quadro macroeconomico per i prossimi tre anni, con ipotesi di crescita realistiche, ovvero ipotizzando un tasso di crescita del Pil pari al +0,9% per quest’anno e del +0,5-0,8% per l’anno prossimo, considerando che, nel frattempo, l’economia italiana è entrata in recessione. Di conseguenza, dovrà anche riscrivere degli obiettivi di finanza pubblica compatibili sia con il nuovo quadro macro, sia con l’intento di raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio strutturale nel medio termine". "Per far questo - ha proseguito Brunetta -, dovrà prevedere un rapporto deficit/Pil all’1,8% per il 2019 e poi a scendere nei due anni successivi fino al pareggio di bilancio (close to balance). Dopo aver riscritto questo quadro, la manovra finanziaria dovrebbe contenere saldi compatibili con gli obiettivi. A livello finanziario, l’unica possibilità per far quadrare i conti è quella di eliminare definitivamente dal testo il reddito di cittadinanza e la quota 100, in maniera strutturale. Altro che rinvii. Altre possibilità, dice la banale matematica dei conti, non ce ne sono".