politica
Salvini: "Quota 100 parte a febbraio"
Roma, 29 nov. (AdnKronos) - "Mi auguro che quota 100 parta a febbraio". Parola del vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, facendo riferimento alla nuova misura previdenziale che consentirà il pensionamento a 62 anni di età e con 38 anni di contributi. "Per me l'inizio del 2019" per attuare la cosiddetta quota 100 sulle pensioni "non è aprile", ha sostenuto il ministro dell'Interno, sottolineando che "l'inizio del 2019 se non è gennaio per motivi tecnici evidenti, perché coinvolge circa mezzo milione di persone, però mi auguro che sia febbraio". "Non verrà tolto nulla", ha garantito Salvini, ma "se gli esperti ci diranno che abbiamo messo a bilancio più soldi del necessario per garantire questo diritto è chiaro che li useremo per fare altro". Sulla manovra, ha spiegato il vicepremier, "ci sono gli esperti che stanno facendo di conto giorno e notte per valutare quanti soldi serviranno effettivamente nel 2019 per garantire il superamento della Fornero, la riduzione delle tasse alle partite Iva, il reddito di cittadinanza". "Quando ci sarà la somma totale - ha aggiunto Salvini - investiremo i soldi che eventualmente avanzeranno in tutela del territorio e andremo a Bruxelles a testa alta, portando rispetto e chiedendo rispetto, con l'obiettivo di far crescere questo Paese". Secondo Salvini "è pieno di investitori sia in Italia che all'estero che non vedono l'ora che questa manovra sia approvata per comprare italiano ed investire in Italia. E' gente che non solo non ha venduto titoli ma ha tenuto quelli che aveva e ne comprerà di nuovi". CASO REGENI - Sul caso Regeni, tornato ieri sotto i riflettori dopo che i pm capitolini hanno dichiarato l'intenzione di annunciare a breve i primi indagati, "credo che il governo con tutti i suoi esponenti e il Parlamento con tutti i suoi esponenti di maggioranza e opposizione stiano facendo il massimo. Poi purtroppo governiamo in Italia e non in Egitto". GLOBAL COMPACT - Per quanto riguarda il Global Compact, il governo non parteciperà all'assemblea di Marrakech "facendo la scelta più democratica che si possa fare e che hanno fatto anche gli svizzeri", ha ribadito Salvini. "Essendo una Repubblica parlamentare - ha sottolineato il vicepremier - il governo, rispettosamente, trasparentemente, aspetterà che sia il Parlamento a dare le indicazioni". Quanto al cambio di posizione da parte del governo dopo le assicurazioni date all'Assemblea dell'Onu dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, "c'erano presupposti diversi", ha spiegato Salvini, assicurando che "ci sarà una posizione comune Lega-Cinquestelle", anche se "la mia posizione la conoscete: sull'immigrazione decidono l'Italia e gli italiani". Infine, sui tempi relativi al dibattito parlamentare sulla questione, "mi sembra che il Parlamento sia abbastanza affollato di iniziative", ha concluso il ministro dell'Interno, senza quindi indicare tempi certi.