Diritti dell'uomo
Silvio Berlusconi, la Corte europea non decide: "Caso chiuso", cinque anni per una non-sentenza
Caso archiviato, non ci sono le condizioni per continuare il procedimento. Così la Corte europea dei diritti dell'uomo si è espressa sul ricorso di Silvio Berlusconi contro la legge Severino che lo ha estromesso dal Senato e dal diritto di voto passivo sancendone la incandidabilità nelle liste alle elezioni politiche. Strasburgo hanno anche ritenuto che nella vicenda "non vi sia alcuna circostanza speciale riguardante il rispetto dei diritti dell'uomo". Dopo cinque anni, insomma, i giudici non decidono nulla. Leggi anche: È il giorno della sentenza a Strasburgo? Tragico sfogo di Berlusconi La Corte si è pronunciata dopo oltre cinque anni la rinuncia da parte del Cavaliere a procedere oltre visto il ritardo della risposta da parte della Corte europea, un ritardo che ha causato la sua impossibilità a candidarsi nel 2018 con un danno incalcolabile alle sorti elettorali di Forza Italia.