Povero lui

Giuseppe Conte umiliato in Europa: "Ma cosa viene a fare se decidono Matteo Salvini e Luigi Di Maio?"

Cristina Agostini

Dietro Giuseppe Conte ci sono Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Loro decidono cosa si fa, cosa bisogna dire, come bisogna trattare con Bruxelles. La cosa in Italia è nota ma ora anche l'Europa se n'è accorta: il premier italiano conta poco. "Il 2,4% non si tocca, altrimenti faccio cadere il governo", ha detto, per esempio, il leader della Lega in accordo con il vicepremier grillino in una telefonata a Conte. Il massimo che possono concedere è lo spostamento di tre o quattro miliardi dalle misure chiave del contratto a investimenti per la crescita.  Leggi anche: "Conte, a cena chiedi a Juncker...". Becchi, l'asso nella manica del premier "Ma Conte, cosa viene a fare?", si chiedono in Europa, secondo un retroscena riportato su Repubblica. Perché "senza un piano molto serio per ridurre deficit e debito, non si può nemmeno iniziare a trattare". Quindi, la cena di stasera 24 novembre tra il premier italiano e Jean Claude Juncker (con Tria, Moscovici e Dombovskis) rischia di essere del tutto inutile. "Per aprire un vero dialogo servono misure molto serie e accettabili per i governi e per i mercati", si sente dire in modo ufficioso dopo le dichiarazioni ufficiali di Moscovici ("la porta resta aperta") e l'azione diplomatica del presidente Sergio Mattarella. Ma Conte si presenterà a cena a mini vuote. E la procedura sarà praticamente inevitabile.