Excusatio non petita

Marco Travaglio, sul Fatto Quotidiano si umilia da solo: "La prova che non sono servo del governo gialloverde"

Matteo Legnani

Ah beh, allora... Dopo mesi e mesi a lisciare il pelo al governo giallo verde (e soprattutto alla sua parte "gialla"), Marco Travaglio oggi si ribella all'accusa che deve aver subodorato arrivargli da qualche sito di news o quotidiano concorrente, o forse chissà da qualche blog o dai social (ma noi di liberoquotidiano.it non c'entriamo nulla) di essere "servo del governo". Lo scrive proprio lui nell'editoriale di oggi sul Fatto, addirittura in seconda riga: "Siccome siamo notoriamente servi della maggioranza gialloverde...", che se non è una confessione è, quantomeno, segnale di coda di paglia. Ecco, però, che parte l'attacco: perchè Travaglio prova di non esserlo, un "servo". E la prova dove sta? Nell'aver, udite udite, Il Fatto Quotidiano "denunciato la scomparsa dai radar di una promessa che avrebbe rafforzato di parecchio le coperture ballerine alla manovra finanziaria". Cioè? Il carcere per i grandi evasori del quale, denuncia Travaglio, non v'è più traccia nel dl fiscale. Insomma, giudicate voi se Travaglio sia o non sia "servo" di questo governo. Ma una cosa è certa: "manettaro" era e resta. Leggi anche: Marco Travaglio massacrato in tribunale: quanti soldi deve a Renzi