Nel mirino
Matteo Salvini, la risposta alla lettera Ue sulla manovra: "Non molliamo nemmeno se mandano le truppe"
Mentre il ministro dell'Economia Giovanni Tria a Bruxelles, nella conferenza stampa col commissario ue Moscovici, auspicava "il dialogo con l'Europa, pur partendo da posizioni diverse" dopo la lettera con cui lo stesso Moscovici e Dombrovskis demolivano la manovra di bilancio italiana, a 706 chilometri di distanza (in linea d'aria), il vicepremier Matteo Salvini imbracciava il fucile, preparandosi a una resistenza all'ultimo sangue ai diktat europei: "Ve lo dico, questo governo va avanti per 5 anni e non ci mandano a casa anche se mandano le truppe di occupazione da Bruxelles", è stato il commento del leader leghista alla stessa lettera. Così a Bolzano, dove si trova per la campagna elettorale in Alto Adige. "Io resisto e vado avanti più convinto di prima", ha aggiunto. Parole nettissime contro l'Europa, che parla di una "deviazione senza precedenti" contenuta nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri. Poco dopo è arrivata la replica, più diplomatica, anche se al solito populista, dell'altro vicepremier Luigi Di Maio: "A Junker e Moscovici dico: Venite qui tra la gente, non pontificate da Bruxelles con le lettere, venite qui e abbiate il coraggio di dire agli italiani che non hanno i diritti di tutti gli altri popoli europei". Leggi anche: Salvini: "Potrei candidarmi alla guida dell'Europa". Chi glielo chiede