casta 5 Stelle

M5s, Filippo Attili, il videomaker di Renzi, criticato e poi riassunto a Palazzo Chigi

Caterina Spinelli

Confermato nel ruolo di videomaker ufficiale della presidenza del Consiglio, Filippo Attili, l'uomo che Luigi Di Maio voleva licenziare. Il fotografo di Renzi percepirà uno stipendio annuo di 37mila euro, soldi a carico del ministero dell'Interno, perché Attili è un poliziotto prestato allo staff per la comunicazione del governo. D'ora in avanti, il videomaker lavorerà a stretto contatto con i grillini e seguirà Conte in lungo e in largo, dall'Italia all'estero. Ma le strade di Attili e del Movimento 5 Stelle si erano già incrociate nel 2014, quando, in piena campagna anti sprechi, una quindicina di parlamentari pentastellati consegnò all'ex ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, una durissima interrogazione parlamentare (n.4-05880). Leggi anche: Manager pubblici, in arrivo i tagli All'interno c'erano proprio alcuni sospetti sull'incarico affidato ad Attili per le riprese ufficiali degli eventi di Palazzo Chigi. Di Maio - è scontato dire - era tra i firmatari, che cercavano di "accertare i motivi per cui un ex appartenente alla polizia di Stato accompagnasse il presidente, con funzioni di foto-cameraman, venendo distratto dai propri compiti istituzionali". Un vero e proprio atto di sfiducia contro uno dei più stretti collaboratori del piddino Renzi. Tra i promotori dell'interrogazione appariva anche Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e i sottosegretari Carlo Sibilia e Angelo Tofalo. Una volta deputati grillini e oggi componenti del governo Conte. Ma se quattro anni fa i pentastellati volevano allontanare Attili, oggi avranno cambiato idea a riguardo? Una cosa è certa: l'ex agente di polizia, approdato nel 2012 nelle stanze di Palazzo Chigi e confermato per tre esecutivi a guida Pd (Letta-Gentiloni-Renzi), si è guadagnato la stima di Rocco Casalino, il vero capo della comunicazione.