Il retroscena

Augusto Minzolini: "Urbano Cairo, è lui l'apprendista stregone che può far fuori Matteo Salvini"

Cristina Agostini

Se due indizi non fanno una prova, tre ci si avvicinano molto. Così se contemporaneamente in tre situazioni diverse e con tre protagonisti diversi si fa lo stesso nome qualcosa dovrà pur significare. E il nome che sta circolando con insistenza nel centrodestra, scrive Augusto Minzolini su il Giornale, è quello di Urbano Cairo. Leggi anche: "Avanti 5 anni, un treno". Salvini schiaccia il Cav, ecco il suo piano Il primo a parlarne è Gianfranco Rotondi, "Cairo può essere il frontman che ci serve. Berlusconi è l'icona, il riferimento di tutti. Ma poi abbiamo bisogno di qualcuno che rappresenti il mondo che non si ritrova con Salvini. Perché se dentro Forza Italia ci sono quelli come Toti, quinte colonne della Lega salviniana, ci sono anche quelli che non si arrendono, che guardano dall'altra parte". Il secondo è un altro forzista, Roberto Occhiuto: "La verità è che Salvini ci sta lasciando un grande spazio. Un'autostrada. Il problema non è la linea politica, quella c'è. Ci manca un frontman da affiancare a Berlusconi. Uno come Cairo, o giù di lì...". Infine, Guido Crosetto, in chiave preoccupata: "Cairo, siete sicuri, ma poi che direbbe Berlusconi?". Intanto in Forza Italia c'è chi parla di un nuovo contenitore con dentro Fratelli d'Italia, Raffaele Fitto e Giovanni Toti. Daniela Santanché ha in mente "un soggetto politico alleato naturale di Salvini, che potrebbe raggiungere il 10% e garantirgli la vittoria". Movimenti questi che, conclude Minzolini, gli dovrebbero consigliare "di tenersi stretta l'alleanza di centrodestra con Forza Italia (che oggi nei sondaggi è maggioritaria)", una coalizione che "non lascia vuoti spazi che altri potrebbero riempire". Salvini, insomma, "dovrebbe pensarci non due ma tre volte, a smuovere troppo le acque, a rinunciare a un rifugio sicuro come il centrodestra antico. Il rischio dell'apprendista stregone è sempre dietro l'angolo".