L'intervista
Susanna Ceccardi: così la Lega batterà la sinistra in toscana
Ne ha fatta di strada Susanna Ceccardi da quando nella campagna elettorale per l’elezione del sindaco a Cascina (Pisa) venne definita dal suo competitor di sinistra, primo cittadino uscente, «la ragazzetta». Lei quella sfida l’ha vinta, espugnando un feudo che per 70 anni era stato appannaggio della filiera Pci-Pds-Ds-Pd, ed è stato solo l’inizio. La leonessa dagli occhi cerulei e dalla volontà di ferro è la donna su cui Matteo Salvini, che l’ha voluto con sé all’interno in veste di consigliere, punta per espugnare definitivamente la (ex) rossa Toscana. Intanto come coordinatrice regionale, in futuro, con tutta probabilità, come candidata a governatore. E in caso di vittoria sarebbe la prima donna leghista a guidare una regione al di sotto della «linea gotica», per di più tradizionalmente orientata a sinistra. La Lega in Toscana questi anni ha avuto un’escalation, dalla sua vittoria a Cascina fino a quelle di Siena, Massa e Pisa. Il segreto del successo? «La perseveranza. Non mollare mai, non abbattersi per le sconfitte e non montarsi la testa per le vittorie ma continuare a perseguire l’obiettivo senza arrendersi. Cinque anni fa in Toscana la Lega era allo 0,6%, ci abbiamo creduto e siamo andati avanti a testa bassa. Oggi i sondaggi danno il partito al 34% ma la dedizione e l’impegno sul territorio sono gli stessi di sempre». Quanto incide la questione sicurezza e lotta all’immigrazione clandestina? «La Lega continua a crescere nei sondaggi perché Matteo Salvini, nonostante le difficoltà, fa tutto il possibile per rispettare le promesse fatte in campagna elettorale. Questo in materia di sicurezza e immigrazione ma anche in materia previdenziale (Fornero) o fiscale (Flat tax). Gli italiani ci danno atto di questa coerenza. Salvini è ovviamente coerente anche quando annuncia porti e aeroporti chiusi. Per Berlino, Bruxelles e chiunque pensi di scaricare qui i profughi. Fin quando l’Europa farà orecchie da mercante di fronte agli appelli dell’Italia sulla protezione dei confini esterni dell’Ue, è ipocrita cercare accordi per la tutela dei confini interni. Fa bene il ministro Salvini a far capire anche ai nostri partner europei che la pacchia è finita. L’Italia non è subalterna a nessuno». Case prima agli italiani e spray al peperoncino per consentire alle donne di difendersi, due iniziative a cui lei tiene molto. «Sì, e anche l’operazione strade sicure con l’ausilio dell’esercito e il risanamento del bilancio comunale. Con la richiesta di certificazione per attestare che chi fa richiesta di un canone agevolato non abbia proprietà all’estero, in graduatoria nei primi 10 posti sono risultate esserci famiglie italiane che addirittura sono il 75% del totale. Tante amministrazioni mi stanno chiamando per copiare i nostri bandi per l’assegnazione delle case popolari. Cascina è diventato un “laboratorio” del centrodestra. Anche l’iniziativa di distribuire lo spray urticante anti-aggressione, sperimentata nel mio Comune con successo, questo autunno verrà adottata in tutte le province toscane: verranno raccolte le firme per chiedere ai Comuni di promuovere corsi di autodifesa per le donne e di farsi carico dell’acquisto delle bombolette. Richieste che la Lega porterà sia in Regione che in tutte le amministrazioni locali». Come coordinatrice regionale nei prossimi mesi la attendono sfide impegnative, le elezioni regionali, europee e gli ultimi tre capoluoghi in mano alla sinistra da «espugnare» «Come diceva Lavoisier nulla si crea, nulla si distrugge e quindi si tratta di sviluppare quello che già c’è nei territori attraverso la vicinanza alle persone, il dialogo, l’attenzione ai quartieri popolari e alle periferie. Parte del nostro elettorato prima votava a sinistra, la Lega è un partito post ideologico che ha saputo stravolgere i vecchi schemi e andare oltre». Sta lavorando a qualche progetto al ministero? «Sto seguendo delle iniziative a favore della sicurezza con un occhio di riguardo ai giovani. Con i vertici nazionali del sindacato dei locali da ballo stiamo sviluppando dei progetti affinché non passi più il messaggio che le discoteche siano luoghi dove i giovani si vanno a sballare. Divertimento sì, ma in totale sicurezza». di Laura Tecce