Terapia piddina
Pd, alla Festa de l'Unità il servizio d'ascolto per i militanti depressi
L' elettore del Partito democratico è depresso. Ma niente paura. Alla Festa dell' Unità arriva lo "sportello di ascolto". Ogni sera, da ieri fino al 10 settembre, due deputati dem saranno a disposizione dei militanti ansiosi. Per la terapia. Il modello è involontariamente (?) ispirato a Lucy dei Peanuts. Che, nella striscia di Charles M. Schulz, dal suo banchetto smerciava aiuti psichiatrici per cinque centesimi a un Charlie Brown sempre sotto botta. Il supporto democratico, invece, è gratuito. Poi, siccome il disagio è diffuso, se non dovesse bastare, c' è sempre il chiosco dei panini, con la pinta di birra in monouso a 3 euro. Oppure la farmacia di turno. E lo Xanax. Ravenna. La Festa nazionale dell' Unità è già un pianto. Il malessere del Pd è profondo. E non c' è Autan per lenire il dolore, come per le punture di zanzare. In quattro anni il partito è collassato, passando dai fasti delle Europee 2014, quando la sinistra renziana sfondò quota 40 per cento, alla polvere del marzo scorso: un misero 18 alle elezioni politiche. La parabola negativa è poi proseguita con una scia di sconfitte alle elezioni amministrative e la perdita di alcune roccaforti simboliche come Pisa e Siena. La terapia - Bene la terapia dell' ascolto, allora. Per «risintonizzare il Pd con il Paese», spiega il comunicato della kermesse. Sfileranno tutti i big. Ma separatamente, onde evitare incidenti diplomatici: Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Walter Veltroni. Tornerà anche Pier Luigi Bersani, che ha guidato un pezzo di partito in una scissione che non ha portato benefici a nessuno. È una festa che avviene «in un momento particolare per il Pd», ammette il responsabile dell' organizzazione Andrea De Maria. Chiamalo particolare. La depre democratica prende le fattezze di Maurizio Martina, segretario che non scalda il cuore dei vecchi e non incuriosisce i giovani. Prevalentemente gira a vuoto. Ha preso i fischi a Genova, si è ritrovato sulla banchina di Catania tra gente che brandiva arancini di riso. Pretende il corpo a corpo con Matteo Salvini, ma il ministro dell' Interno non se lo fila. Resta nell' ombra del suo ingombrante predecessore. «Su quello che sta succedendo riguardo la nave Diciotti», ha detto ieri Martina aprendo la Festa dell' Unità, «gli esponenti del Governo fanno i post su Fb perché non hanno il coraggio di andare a Catania. Il premier esca dai social network, gestisca la situazione se è capace di farlo o se no vada a casa perché l' Italia rischia di essere umiliata. Il governo sta tradendo il proprio Paese». Frasi pesanti. Ma nessuno lo ha degnato di una risposta. I giubbotti - Tempi duri. Anche economicamente. Una volta le Feste dell' Unità si sostenevano con le vendite militanti. L' incasso del bar e della tavola calda. Non funziona più così. Nel 2017 il il Pd Camera ha versato 129mila euro per finanziare l' evento. E anche quest' anno una importante mano economica arriverà dal gruppo parlamentare, ultimo canale di finanziamento pubblico ai quali possano accedere i partiti. Stavolta, oltre alla consueta distribuzione di materiale informativo, il presidente Graziano Delrio ha voluto fare le cose in grande, allestendo una installazione: una ventina di giubbotti di salvataggio che galleggiano alla deriva in mezzo al mare: «Tienimi le mani, non annegherai» è il titolo. Leggi anche: Boschi umiliata dal suo Pd: non c'è posto per lei. alla festa de L'Unità Il motivo umiliante I Cinquestelle hanno snobbato l' invito. Di Maio ha declinato spiegando che aveva altro da fare, ci sarà Roberto Fico per dovere istituzionale. Niente dialogo, i grillini emiliano-romagnoli attaccano i dem. Silvia Piccinini ha presentato un' interrogazione per segnalare alla Giunta regionale «il mancato pagamento, in occasione della Festa nazionale dell' Unità tenutasi nel 2017 a Imola, del servizio obbligatorio di assistenza sanitaria garantito dall' Ausl locale, per il quale il Pd nazionale, organizzatore dell' evento, avrebbe dovuto corrispondere la cifra di 24mila 706 euro». di Salvatore Dama