Sputo sugli italiani

Laura Boldrini, oltre la follia: "Salvini popolare come i dittatori. Oggi i migranti, domani..."

Giulio Bucchi

"Si è incartato da solo, Matteo Salvini. I suoi amici di Visegrád non gli hanno concesso neanche un dito". Viaggia tra l'indignazione e l'euforia, Laura Boldrini. Reduce dalla visita di cortesia alla nave Diciotti, tra i migranti, una ritrovata vetrina politica per l'ex presidenta della Camera caduta nel dimenticatoio al 4 marzo, la deputata di LeU riversa sul ministro degli Interni una clamorosa colata di bile.  Intervistata dal Corriere della Sera, la Boldrini mette in guardia gli italiani (o perlomeno, i suoi pochi elettori) dal rischio di considerare una vittoria la linea dura di Salvini sull'immigrazione. "Affronta in questo modo i flussi immigratori perché deve distogliere l'attenzione dalle promesse fatte agli elettori: davanti a me disse che con la Lega al governo sarebbero stati espulsi 600 mila immigrati", ricorda la Boldrini, che poi regala due perle degne del vecchio repertorio. Quando le fanno notare che molti italiani la pensano come Salvini, le risponde così: "Anche i dittatori sono popolari. Il fatto che Salvini abbia seguito non implica che stia facendo la cosa giusta. Non per questo bisogna rinunciare a contrastare le sue affermazioni". E poi, il monito con il ditino alzato: "Gli italiani dovrebbero porsi una domanda davanti a questi immigrati trattenuti in modo illegittimo. Oggi tocca a loro e domani? Si arriverà a trattenere senza l'autorizzazione di un giudice i manifestanti e gli oppositori politici?". Il regime, ovvero l'unica speranza di esistenza per la sinistra.