Crisi senza precedenti

Giuseppe Conte, si mette malissimo: schiacciato tra Mattarella e Salvini, qua viene giù tutto

Giulio Bucchi

Un premier impotente, descritto dai retroscenisti "paralizzato e irritato". Giuseppe Conte non sa come affrontare la bollente situazione, umanitaria, diplomatica e politica della Diciotti. È tra due fuochi, il presidente "tecnico": quello di Sergio Mattarella, che da giorni chiede lo sbarco dei migranti e che da ieri è profondamente maldisposto per lo strappo con l'Unione europea, e quello di Matteo Salvini, che non ha alcuna intenzione di mollare sulla linea dura del "niente sbarchi".  Leggi anche: "Salvini tieni duro. TI indagano, ti dimetti e torniamo subito al voto" "Liberare ora gli immigrati vorrebbe dire che ha vinto l' Europa e in questo momento non ce lo possiamo permettere": così ha replicato il leader della Lega, secondo il Corriere della Sera, al premier che gli chiedeva un ammorbidimento. Dall'altra parte, l'altro vicepremier Luigi Di Maio ha aperto il fronte con l'Ue minacciando di non versare i contributi (non certo i 20 miliardi di euro strillati, si cala intorno ai 6) come forma di protesta verso Bruxelles. Una questione spinosissima, perché quei contributi sono vincolati per legge come ha ricordato il ministro degli Esteri Enzo Moavero e contravvenire all'obbligo significherebbe essere condannati a pagare dolorosissime sanzioni, oltre a perdere i miliardi in entrata dall'Ue. Visto il muro di gomma eretto dai partner europei, Conte si è esposto in prima persona parlando ma con parole vaghe. Secondo il Corsera, le "conseguenze" prospettate dal Palazzo Chigi potrebbero essere negare il proprio sì nei voti all'unanimità sul bilancio, bloccando di fatto l'Unione. Ma la partita si gioca soprattutto in Italia: se cederà a Mattarella sulla Diciotti, dichiarerà guerra a Salvini. Se resterà a fianco del suo vicepremier, potrebbe perdere definitivamente l'unico uomo che in qualche modo lo ha sostenuto e protetto, almeno fino a oggi. E c'è già chi, in queste ore, sta riaffacciando la parola magica: voto anticipato a ottobre.