Furbo e fortunato

Immigrati, la maledizione di Alessandro Sallusti su Matteo Salvini

Matteo Legnani

"E' bravo Salvini, molto bravo". Alessandro Sallusti, nel suo editoriale su Il Giornale, loda la strategia politica del leader della lega e ministro dell'Interno sull'immigrazione, finalizzata a suo dire a mantenere la centralità politica della Lega e a farla volare nei sondaggi, contemporaneamente indebolendo le figure che "obbliga" a intervenire ogniqualvolta ordina la chiusura dei porti a una nave carica di migranti: il presidente Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e il "collega" di governo Luigi Di Maio. Così, a restare stritolato, secondo Sallusti, sarà Di Maio, che lui pure è furbo, ma meno di Salvini. E quando due furbi si incrociano, scrive sempre il direttore de Il Giornale, uno dei due è costretto a cambiare categoria. E siccome tolta la furbizia a Di Maio non resta molto... sappiamo già come andrà a finire. Ma Sallusti lancia anche un avvertimento al leader leghista: perchè, se in uno dei sui bracci di ferro, delle sue chiusure dei porti, uno degli immigrati respinti o bloccati dovesse in qualche modo lasciarci le penne, Salvini sarebbe finito, a prescindere dal suo consenso popolare: "Nessun Paese occidentale, populista o no, può permettersi di avere un ministro dell'Interno killer" chiosa Sallusti. Leggi anche: Alessandro Sallusti sbrocca con Matteo Salvini: "Ma chi fai entrare al Viminale?"