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Decadenza, Casini apre a Berlusconi: "Aspettiamo la Cassazione prima di votare"
La ciambella di salvataggio al Cavaliere la lancia Pierferdinando Casini. Il leader Udc, in rotta con Mario Monti tra le macerie di Scelta Civica, invia nuovi segnali di distensione verso Silvio Berlusconi: "Decadenza? Prima di scegliere, aspettiamo che il tribunale ridefinisca l'interdizione". Tradotto: il Senato attenda che la Cassazione giudichi il ricorso dei legali del Cav, che si oppongono all'interdizione di due anni (ri)comminata dalla Corte di Appello di Milano. La conta - Casini propone quindi una dilazione indefinita, di mesi, del voto sulla decadenza dal ruolo di senatore, che per Berlusconi è una boccata d'ossigeno fondamentale. Anche perché se si andasse al voto, ora il rischio di uscire sconfitti dal Senato è assai concreto. Lo sa bene Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl e "cacciatore di teste" del Cav. In questo momento sono pronti a votare per la decadenza i 108 senatori del Pd, i 50 del Movimento 5 stelle (e anche i 4 fuoriusciti nel gruppo misto), i 10 Autonomisti, i 7 di Sel e i 5 senatori a vita. Già così fanno 184 voti che, con un plenum a 321, per Berlusconi si traducono in un good bye a Palazzo Madama. Il voto segreto - Ma è un ragionamento tutto sulla carta: il voto segreto (che dovrebbe essere confermato nella seduta del 29 ottobre della giunta per il regolamento) aprirebbe ampi margini di movimento nei dissidi interni ai gruppi parlamentari - tra i centristi di Casini, come altrove -, dove pescare voti contrari alla decadenza. Silvio e i suoi uomini lo sanno bene. Per questo una dilazione del voto sarebbe un'occasione da sfruttare al meglio.