La previsione del Senatur
Umberto Bossi, quanto durerà il governo Conte: la profezia-massacro, perché Salvini rischia grosso
Quando si è trattato di votare la fiducia al governo Conte, Umberto Bossi non ha tradito la linea del partito. Il Senatur però non ha perso l'occasione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, una volta incrociato qualche giornalista. Perché va bene la disciplina di partito leghista, ma la fede cieca in un governo con i grillini per Bossi non è neanche un'ipotesi percorribile. Leggi anche: Bossi, perché il governo andava fatto per forza Già sul futuro dell'esecutivo Lega-M5s spuntano le prime perplessità del Senatur: "Il contratto che abbiamo siglato qualche problema ce lo porta - ha ammesso a Repubblica - Sono questioni forse più tattiche che strategiche. Dopodiché non saprei dire davvero se reggerà. Però la vedo dura, se sin da subito non si fanno azioni di vero cambiamento". Bossi tiene altissima la guardia su alcuni tra i temi caldi per i grillini, a partire dal reddito di cittadinanza: "Io dico solo che non è possibile consegnare ai centri per l'impiego il controllo della legge, perché esistono solo sulla carta, sono praticamente morti, non funzionano. Prima del reddito va trovato uno strumento di controllo altrimenti si buttano via soldi e basta". La Lega di Matteo Salvini ha tentato il passo nazionalista, con risultati di tutto rispetto in quelle zone d'Italia dove fino a pochi anni fa della Lega non si poteva neanche fare cenno. Bossi non crede che la svolta di Matteo Salvini possa durare, ma non per sue responsabilità: "Perché il Sud non è ancora convinto della necessità di un cambiamento reale. Che non si può ancora e solo chiedere e ricevere soldi dallo Stato centrale. I voti alla Lega, al sud, ci sono andati per altri motivi, non per questa volontà".