politica

Ultimatum al Colle

Roma, 27 mag. (AdnKronos) - Ventiquattro ore per formare un governo o si torna al voto. E' l'ultimatum lanciato ieri dai leader di M5S e Lega Luigi Di Maio e Matteo Salvini per scongiurare eventuali veti del Quirinale sulla lista dei ministri e superare l'attuale impasse. "O il governo parte nelle prossime ore e si inizia a lavorare o tanto vale tornare a votare e prendere la maggioranza assoluta", ha tuonato il segretario del Carroccio dal palco della festa del partito a Martinengo trasmessa via Facebook - la squadra di governo che stiamo discutendo col presidente del Consiglio incaricato penso sia la migliore possibile per il cambiamento. Spero che nessuno metta i bastoni fra le ruote o dica dei no". Sulla stessa linea il capo politico del M5S che, intervenendo al comizio di chiusura della campagna elettorale del candidato-sindaco 5Stelle a Terni, ha ribadito: "Abbiamo già perso troppo tempo, o si chiude entro 24 ore e siamo messi nelle condizioni di poter cominciare a lavorare o lasciamo perdere". Lo scoglio, ancora una volta, è rappresentato dal nome di Paolo Savona indicato dalla Lega e condiviso con i 5 Stelle per la delicata casella del ministero dell'Economia. Una nomina difesa a spada tratta dal leader del Carroccio: "Fare gli interessi degli italiani non è una colpa. Ci dicono: 'no quello non può fare il ministro perché ha detto prima vengono gli italiani, poi le regole europee. Quello non può fare il ministro perché vuole che l'Europa cambi, perché vuole cambiare i Trattati o perché si è permesso di dire che l'euro è una moneta che ha aiutato solo l'economia tedesca'. Uno che la pensa così e che dice queste cose è il mio ministro". Insomma Salvini, forte di quello che considera un sostegno pieno da parte di Di Maio, non intende cedere sull'economista euroscettico ed è pronto a far saltare il banco se non dovesse cadere il veto del Colle.