Parla il costituzionalista

Michele Ainis: "A guidare il governo Lega-M5s deve essere uno degli autori del contratto"

Cristina Agostini

"Questo contratto è un programma di governo, quindi per rispettare la Costituzione il presidente del Consiglio dovrà essere uno di coloro che l'hanno scritto". Michele Ainis, costituzionalista e docente di Diritto pubblico all'Università di Roma Tre, in una intervista a Il Fatto quotidiano avverte che "chi siede a Palazzo Chigi non può essere un mero esecutore di un programma preparato da altri, e su questo la Carta è molto chiara". Leggi anche: Il premier? Sarà un "illustre sconosciuto". Da brividi: lui può planare a Palazzo Chigi In sostanza, la filosofia sposata da Matteo Salvini e Luigi Di Maio - "prima i temi e poi i nomi" - è già "problematica", "visto che l'articolo 95 della Costituzione prevede che "diriga la politica generale del governo". Ovvero, che ne sia il motore". Ergo il presidente del Consiglio deve essere "qualcuno che abbia concorso a scrivere il programma, ossia il contratto. Quindi Salvini, Di Maio o uno degli altri che erano al tavolo. Il programma non può essere un menu da consegnare a un esterno". Di pi, continua Ainis, "la composizione peggiore sarebbe proprio la via di mezzo, una creatura anfibia con membri del governo ed esterni". Apprezzabile il fatto "che non vogliano cambiare massicciamente la Costituzione. L'intenzione, leggendo tra le righe, pare quella di fare ogni riforma una per volta, come è nello spirito dell' articolo 138".