Il vertice al Pirellone
Incontro Salvini-Di Maio, accordo su 10 punti ma il leader della Lega frena il grillino sull'Ilva
"Se la compatibilità arriverà all'80 per cento si parte, altrimenti ci abbiamo provato". Matteo Salvini, uscendo dall'incontro al Pirellone con Luigi Di Maio si è detto "ottimista" visto che c'è accordo "sui punti caldi" come tasse, pensioni e immigrazione. Leggi anche: Di Maio e l'incontro con Matteo: proteste dei centri sociali al Pirellone / Guarda "L’idea è di mettere nero su bianco" il progetto per il futuro dell’Italia, ha spiegato Salvini. "Questo ovviamente passa attraverso la rinegoziazione dei trattati europei, altrimenti l'Italia soffoca. E su questo mi sembra ci sia una volontà comune". Leggi anche: "Il grosso problema di Di Maio". Vespa, bomba sui Cinque stelle: "Vi dico perché rischia di più" Sono una ventina i punti del "Contratto per il governo del cambiamento" di cui si è discusso al Pirellone, a Milano, dove le delegazioni di Lega e M5S si sono sedute al tavolo per trovare un accordo. Nel pomeriggio sono arrivati anche Matteo Salvini e, dopo oltre un'ora, Luigi Di Maio. Sul tavolo anche il tema dell'Ilva, su cui i due partiti hanno espresso posizioni molto distanti. Si propenderebbe, secondo quanto si apprende, per far passare la posizione soft leghista, anziché la chiusura proposta dai pentastellati. Le parole di Di Maio - "Siamo sulla buona strada, sono ottimista e non solo sulla discussione al tavolo ma per quelli che la temono e ci stanno attaccando: vuol dire che siamo sulla buona strada". Lo ha detto Luigi Di Maio in un video su Facebook dove aggiunge: sono quelli "che fanno parte della vecchia politica e attaccano questo governo che ancora deve nascere: più ci attaccano e ci snobbano e più vuol dire che siamo sulla buona strada". Abbiamo trovato ampie convergenze sui temi che stanno a cuore ai cittadini - ha scritto stamani - : reddito di cittadinanza, flat tax, lotta al business dell’immigrazione, abolizione della legge Fornero, conflitto di interessi». «Siamo entrati nella Terza Repubblica - annuncia -, quella che mette al centro gli italiani». Conflitto d'interessi - "Abbiamo parlato di conflitto di interessi? Di tutto. Senza voler punire nessuno, ma nessuno nemmeno nell'ambito dei 5 Stelle ha mai pensato a leggi punitive o restrittive che mettano a rischio l'economia, lo sviluppo o i posti di lavoro. È un dibattito che non c'è mai stato", ha detto Salvini uscendo dalla riunione con Di Maio. "Vogliamo chiudere - assicura Salvini - al lavoro anche domani". L'appuntamento è alle 10.30.