Il filo diretto

Silvio Berlusconi, la telefonata di Matteo Renzi che gli ha fatto cambiare idea: "Mattarella pronto al voto a luglio"

Gino Coala

A convincere Silvio Berlusconi che fosse meglio fare un passo indietro e non ostacolare Matteo Salvini nella formazione del governo con Luigi Di Maio sarebbe stata una telefonata quasi inaspettata arrivata sul suo cellulare proprio lo scorso mercoledì. Mentre la tempesta politica imperversava, con leghisti e grillini erano a un passo dall'accordo, in attesa che da Forza Italia cadesse l'ultimo veto, nella cerchia ristretta del Cav si consumava lo scontro tra chi spingeva per tenersi del tutto fuori dai giochi di governo, come le capigruppo di Camera e Senato Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, e chi invece puntava a una linea più dialogante con i leghisti, con Giovanni Toti in testa. Leggi anche: Verdini pialla Renzi: "Poca lucidità, ormai è ai margini di tutto" La divisione tra le due anime forziste per molti osservatori è solo l'antipasto per una spaccatura che rischia di massacrare il partito azzurro per tutta la durata del governo Di Maio-Salvini. E se per Paolo Romani un po' di vita all'opposizione consentirà "di liberare Forza Italia dall'ipoteca che ci ha messo sopra Matteo" Salvini, come riporta il Corriere della sera, dall'altro c'è il Cav consapevole che la traversata nel deserto potrebbe comportare un prezzo troppo alto per Forza Italia, già alle prese con il calo storico di consensi. In uno scenario di questa portata, non è bastato neanche il messaggio di distensione dal fronte grillino per convincerlo a cambiare idea, cioè l'uscita della legge contro il conflitto d'interesse dall'agenda di governo. A sbloccare la mano del Cav sarebbe riuscito Matteo Renzi che per telefono ha mandato un messaggio preciso a Berlusconi: "Guarda che il Colle è pronto davvero a concedere il voto a luglio". A quel punto il Cav non ha avuto altri dubbi e ha fatto il suo passo indietro, sventando un possibile suicidio politico.