Obiettivo arginare i danni
Matteo Renzi: Paolo Gentiloni candidato premier del Pd se si torna a votare in autunno
Ai suoi più fidati collaboratori Matteo Renzi ha confidato che "non si andrà a votare prima del 2020, statene certi". Ma la sua, più che una certezza, è un auspicio. Perchè se si andasse al voto in autunno e fors'anche a primavera 2019, il suo Pd (sempre che nel Pd l'ex premier rimanga) parte sconfitto. L'ipotesi di un ritorno a elezioni dopo l'estate (prime date possibili il 23 e il 30 settembre) non è però così peregrina. Sopratutto se Mattarella dovesse decidere di dare fiducia a Salvini (che gli ha ufficialmente chiesto di avere l'incarico) e il leader leghista non dovesse poi riuscire a "trovare i voti in Parlamento" come ha detto di voler fare in queste ore. Il Corriere della Sera rivela che in questo caso il Pd andrebbe quasi certamente a stringere un'intesa elettorale con Liberi e Uguali. E che il candidato premier "a perdere" sarebbe con ogni probabilità Paolo Gentiloni, per non "bruciare" nomi che il partito potrebbe giocarsi in seguito e con maggiori possibilità di successo. In caso di voto nel 2018 (e forse anche nel 2019) la parola d'ordine dei dem sarebbe infatti quella di arginare i danni sia in termini di consenso, sia di tenuta dell'unità del partito. Leggi anche: Il sondaggio clamoroso: chi è l'unico nel Pd che continua a guadagnare / Foto