La melina

L'obiettivo di Sergio Mattarella: arrivare fino al 9 maggio. Silvio Berlusconi: "Se devo scommettere..."

Giulio Bucchi

L'obiettivo del Quirinale, e di molti nel Parlamento, è arrivare senza combinare nulla a una data precisa: il 9 maggio. È il giorno dei ballottaggi delle comunali che si terranno in 400 comuni, ma soprattutto l'ultima finestra utile per ipotizzare un ritorno al voto entro l'estate (45 giorni prima del 24 giugno). Come ricorda Il Giornale, se si scavallerà il 9 maggo sarà inevitabile pensare a un esecutivo in grado di reggere l'estate e magari pure l'autunno. E da lì sarebbe un attimo poi prolungarne la vita fino a inizio 2019. Occhio però, perché tra un anno in primavera ci saranno le elezioni Europee che potrebbero sconvolgere piani e alleanze a destra (Matteo Salvini sarà il leader della coalizione o di un nuovo "partito unico"?) sia a sinistra (Matteo Renzi sarà ancora dentro il Pd?).  Il Colle appoggia la melina delle consultazioni perché la cosa che lo preoccupa di più di un non governo è un voto anticipato, visto come salto nel vuoto. Il toto-elezioni appassiona tanti deputati e senatori. Il dem Ettore Rosato profetizza: "L'ultima campagna elettorale l'abbiamo fatta al freddo, la prossima temo proprio la faremo al caldo". Ma anche Silvio Berlusconi sembra convinto del voto anticipato. "Dovessi scommettere su come va finire, direi che si tornerà a votare dopo l'estate...", è la confidenza scappata in privato al Cav qualche giorno fa.