Come si può precipitare

Vittorio Feltri: perché per Matteo Salvini e Luigi Di Maio l'alleanza è un suicidio politico

Maria Pezzi

 La politica paralitica italiana sta offrendo uno spettacolo osceno e leggermente disgustoso. Rapida nella spartizione delle poltrone istituzionali e burocratiche, non riesce tuttavia a esprimere una idea di governo capace di stare in piedi sia pure precariamente. Qualcuno si era illuso che i due trionfatori delle elezioni, il fantaccino Di Maio e Salvini, trovassero un accordo indispensabile per garantire una specie di maggioranza durevole. Purtroppo i blocchi in questione sono incompatibili sul piano programmatico. Per unirsi sarebbero costretti a rinunciare ai rispettivi cavalli di battaglia propagandistica: la Lega dovrebbe accantonare la flat tax, cioè l' aliquota fiscale unica bassissima (15 per cento), e il Movimento 5 Stelle archiviare il reddito di cittadinanza, ovvero i punti forti che hanno persuaso parecchi cittadini a votare per Matteo e Luigi. Significherebbe per il Carroccio e i grillini perdere la faccia e ogni credibilità agli occhi del popolo. Pertanto scartiamo questo tipo di alleanza, è improponibile, un suicidio per entrambe le forze politiche. Leggi anche: Feltri, perché il governo resta un sogno  E allora? Le parole d'ordine del Partito democratico in coma sono: si salvi chi può. Constatato lo sfascio dei progressisti, divorati dalla propria stupidità, essi, non tutti, sono tentati di mettersi in società con i nuovi padroni della scena romana, i pentastellati. Nella speranza di rendersi simpatici a costoro, Franceschini e Orlando fanno cri cri a Grillo e puntano così a restare in vita aiutandoli a guidare il Paese. Ma attenzione: mezzo Pd e il M5S, se sommano i loro suffragi, non è sicuro abbiano i numeri per comandare. Bisognerà procedere alla conta. Nel caso in cui non raggiungessero il quorum, addio esecutivo. Come si vede non è semplice venire fuori dalle sabbie mobili. Né è probabile che Mattarella estragga il coniglio vincente dal suo cilindro. Se considero la situazione nei suoi vari aspetti negativi, vedo all' orizzonte una ammucchiata pazzesca identica a quella del 2013 che agirà col pretesto di varare una legge elettorale meno idiota dell' attuale onde assegnare al partito più grosso il compito di trainare il carro. In altri termini, sarà il solito pasticcio alla puttanesca. Intanto, le stelle scadenti ci stanno a guardare. di Vittorio Feltri