Il decreto in extremis
Giorgia Meloni, il sospetto sulla data delle amministrative: "Paolo Gentiloni vuole che la gente non voti"
Crescono i sospetti dietro la decisione del governo uscente di fissare la data delle prossime elezioni amministrative al 10 giugno, con eventuali ballottaggi al 24. L'attacco più diretto è arrivato da Giorgia Meloni che ha puntato il dito contro "il governo scaduto di Gentiloni e Minniti", che secondo la leader di Fratelli d'Italia: "dà una nuova prova di arroganza e fissa le elezioni amministrative in date che sembrano fatte appost per sfavorire la partecipazione degli elettori". Leggi anche: Meloni, la lezione ai grillini sui vitalizi: "La legge deve essere retroattiva" Le ragioni della rabbia della Meloni sono presto spiegate: "Il primo turno il 10 giugno vuol dire in quasi tutta Italia il primo weekend dopo la chiusura delle scuole e il ballottaggio il 24 giugno in pieno clima balneare. La morale - ha aggiunto - è sempre la stessa: se il popolo non vota più per la sinistra, meglio fare di tutto per non farlo votare. Purtroppo per il Pd però questo calcolo cinico ha già fallito nel 2017, quando nel ballottaggio del 25 giugno il centrodestra registrò una sonora vittoria espugnando storiche roccaforti rosse, da Genova a L'Aquila, da Sesto San Giovanni a Pistoia a La Spezia".