Lo scontro

Matteo Salvini, l'avvertimento a Luigi Di Maio: "Voglio vedere dove trova 90 voti"

Giovanni Ruggiero

Tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio non si ferma il braccio di ferro dopo scontro di ieri sulla scelta del premier. Dopo che dai grillini era arrivato il diktat: "O Di Maio premier o niente governo", il segretario della Lega aveva frenato i possibili alleati grillini, ribadendo oggi con parole ancora più chiare quale sia la sua posizione: "Di Maio dice 'o io o niente'? Quello è un ostacolo, non è il modo migliore per dialogare. Ma da solo - ha ribattuto ancora - Di Mario dove va... Voglio vederlo, trovare 90 voti in giro, che dalla sera alla mattina si convincono. E cosa trova? Convince dalla sera alla mattina 90 parlamentari? Gli accordi vanno trovati prima, con numeri chiari. Altrimenti non si va da nessuna parte". Salvini si spinge oltre, rimettendo di nuovo in dubbio anche l'esigenza di allearsi con i grillini per formare il governo. Numeri alla mano, al centrodestra servirebbero meno voti per ottenere la maggioranza: "50 voti sono molti meno di 90". Per questo Salvini ha ribadito di voler sentire: "tutti, compreso il Pd. Diversi pezzi del Pd: correnti, vicecorrenti, sottocorrenti...". Nonostante tutto quello che si sono detti in questi giorni, comunque Salvini non ha interrotto i rapporti con Di Maio: "Ci siamo messaggiati, ma sull'operatività del Parlamento", puntando a un incontro di persona con il leader grillino. Salvini sarà presente anche al Quirinale, accompagnando la delegazione della Lege, che come il resto dei partiti del centrodestra, ha deciso di andare singolarmente da Sergio Mattarella: "Hanno deciso così. Magari al secondo giro... Comunque il primo giro di consultazioni è giusto che tutti esprimano le loro sensibilità". A stretto giro è arrivata la risposta di Di Maio, non proprio accomodante: "Salvini vuole fare un governo con Pd e Forza Italia? Allora tanti auguri".