Verso le consultazioni
Lega e Forza Italia andranno divisi al Quirinale. Lo scontro sul nome del premier: "Non è detto che sia lo stesso"
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi non saliranno al Colle insieme. Non ci sarà alcuna delegazione unica da Sergio Mattarella ma ogni partito della coalizione del centrodestra si presenterà per conto suo per le consultazioni che cominceranno il 3 aprile. Ognuno insomma indicherà al presidente della Repubblica programma e premier. E non è detto che Lega e Forza Italia pronuncino lo stesso nome. Leggi anche: Matteo Salvini, mani su Palazzo Chigi: "Il premier deve essere del centrodestra" Sulla scia dell'elezione di Elisabetta Casellati, Forza Italia ha eletto le due capigruppo donna: Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini. I nuovi presidenti di senatori e deputati azzurri, secondo quanto si apprende, hanno già ricevuto la benedizione di Berlusconi. È proprio sul modus operandi di questa elezione che però si sta lavorando con molta premura. Secondo lo statuto del partito i capigruppo vengono designati, ovviamente da Berlusconi, poi eletti per acclamazione. Non si è mai aperta in seno agli azzurri una discussione in tal senso e in questo momento questa strada potrebbe favorire i malpancisti e dilaniare i gruppi parlamentari più di quanto siano già ora. L’obiettivo del leader azzurro è rinvigorire il partito, soprattutto partendo dalle consultazioni a cui Berlusconi intende partecipare come Forza Italia e non come coda del centrodestra. Al Quirinale quindi gli alleati andranno separati con la mission di indicare un premier, che potrebbe anche non essere Matteo Salvini. In questa visione rientra anche l’idea di affidare il partito a un coordinatore nazionale, che potrebbe essere proprio Antonio Tajani.