Il vertice a Palazzo Grazioli

Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, via libera: il leghista tratterà con Di Maio

Giulio Bucchi

Ore di tensione, il rischio della rottura. Poi Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, riuniti nel primo faccia a faccia post-voto a Palazzo Grazioli, trovano l'accordo: pieno mandato a Salvini per condurre il dialogo con le altre forze politiche, dal Pd al Movimento 5 Stelle, con l'obiettivo di trovare un'intesa per l'elezione dei presidenti della Camera e del Senato. Leggi anche: La grande paura del Cav, fuga da Forza Italia Il Cavaliere, in particolare, avrebbe escluso qualsiasi "pregiudizio" nei confronti dei grillini, sbloccando un tetris complicato. Alla vigilia del vertice, infatti, Forza Italia aveva proposto la presidenza della Camera al Pd come viatico per un appoggio esterno al governo di centrodestra. Il via libera anche al partito di Luigi Di Maio, il primo alle elezioni del 4 marzo, apre spiragli imprevedibili anche per la formazione dell'esecutivo. Fonti leghiste hanno in ogni caso fatto sapere all'agenzia Agi che Berlusconi avrebbe garantito a Salvini di non avere alcuna intenzione di fare accordi con il Partito democratico. Berlusconi, Salvini e la Meloni si incontreranno nuovamente al termine del "giro di consultazioni" con gli altri partiti, entro la fine della prossima settimana e prima dell'inizio delle votazioni per l'elezione dei presidenti delle Camere che è stato fissato il 23-24 marzo. Al Quirinale però potrebbero presentarsi le delegazioni distinte e non una sola per tutta la coalizione.