Clima tesissimo

Matteo Renzi, il gelo con Sergio Mattarella: che brutta fine rischia di fare l'ex premier

Giovanni Ruggiero

I rapporti tra Matteo Renzi e Sergio Mattarella non sono mai stato così tesi. Da parte del segretario del Pd sino all'ultimo giorno di campagna elettorale non c'è stato un solo segnale contro il Quirinale, ma il tutto secondo un retroscena della Stampa rientra nella cifra stilista del personaggio, non troppo incline a polemizzare con il Colle. Certo gli attriti tra Nazareno e Quirinale ci sono tutti secondo gli addetti ai lavori dem, soprattutto dopo l'apertura di Mattarella al Movimento Cinque Stelle, resa sempre più esplicita con la visita di Luigi Di Maio al Colle prima di spedire la famigerata lista dei ministri via email. Il gesto del Capo dello Stato è stato letto come un piccolo tradimento da parte di Renzi, visto che proprio per eleggerlo al Quirinale era stato disposto a rompere il patto del Nazareno con Silvio Berlusconi. E proprio mentre il segretario del Pd stava lottando a testa bassa contro i grillini, Mattarella regalava a Di Maio l'etichetta di rispettabilità. Lo strappo tra Renzi e Mattarella affonda le sue radici ben più indietro nel tempo, precisamente il 4 dicembre 2016, quando l'allore premier decise di dimettersi in diretta tv, senza prima consultare il Colle. Da quel momento le cose sono solo peggiorate, prima con Renzi che voleva a tutti i costi anticipare il voto dopo il referendum costituzionale, dove aveva comunque preso il 40%, passando per la nomina di Paolo Gentiloni, che Renzi ha dovuto in qualche modo accettare. Leggi anche: Perché Mattarella non vuole nuove elezioni in caso di pareggio Il caso più pesante è stato poi il rinnovo del mandato del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, osteggiato da Mattarella, meno dal Pd renziano. E infine la scelta di Renzi di candidarsi al Senato, dove è probabile che passeranno tutti i giochi più importanti per fare la maggioranza. Per cogliere fino in fondo che clima ci sia tra i due, basti pensare alla battuta fatta trapelare dai fedelissimi renziani. Mattarella avrebbe ricordato a Renzi che per prassi i segretari di partito si sono sempre candidati a Montecitorio, da lì la sua decisione di presentarsi per palazzo Madama. E per concludere la sua campagna elettorale, Renzi ha mandato un messaggio forte e chiaro al Colle: in caso di sconfitta, il Pd andrà a fare l'opposizione. Un modo come un altro per far capire al Capo dello Stato quanto siano ristretti margini per formare una maggioranza. Con il rischio di fare la fine del capro espiatorio della sconfitta elettorale.