Incognita

Elezioni, i cinque scenari possibili dopo il voto: M5S-Lega-FdI vicini al 50%

Matteo Legnani

Sono cinque gli scenari verosimilmente possibili dopo che, domani alle 23, le urne delle elezioni politiche si chiuderanno. Il primo è quello più lineare: centrodestra che supera il 40% (ipotesi tutt'altro che impossibile) e premier assegnato al partito, tra Forza Italia e Lega, che avrà ottenuto il maggior numero di voti. Secondo: un "governo di scopo" che possa restare in carica per dare tempo al Parlamento di produrre un nuova (l'ennesima) legge elettorale in vista di un ritorno alle urne nel giro di pochi mesi, probabilmente in autunno. In questa ipotesi è assai probabile che sia Gentiloni a restare premier. Richiede una maggioranza ampia e assai eterogenea, in modo che poi l'accordo e il voto sulla legge elettorale non riservi sorprese. Il rischio è che la maggioranza (alla quale anche Liberi e Uguali di Grasso avrebbe dato teoricamente la sua disponibilità) diventi poi politica. Terzo: un governo di "larghe intese", ossia frutto della collaborazione tra forze politiche appartenenenti a schieramenti diversi e fatto, al contrario di quello di scopo, per durare. Quello più probabile è frutto di una intesa tra Forza Italia e Pd. Quarto: un'alleanza populista, ovvero un governo M5S-Lega-Fratelli d'Italia, che avrebbe più chance di un governo di larghe intese "Renzusconi", avvicinandosi al 50% dei voti. L'alternativa è un governo grillini-Liberi e Uguali, che però avrebbe i numeri solo in caso di exploit elettorale di entrambi i partiti. Quinto: un governo Di Maio di minoranza, che starebbe in piedi solo con l'appoggio esterno di qualcuno (ad esempio LeU) che non entrerebbe a Palazzo Chigi ma sosterrebbe l'esecutivo in Parlamento su un programma di pochi punti. Questa ipotesi avrebbe comunque pochissime chance di una vita prolungata e potrebbe scaturire solo da un risultato dei 5 Stelle molto al di sopra del 30% che convincesse il presidente Mattarella a dare l'incarico a Luigi Di Maio. Leggi anche: Mattarella, il piano per l'incarico di governo se non vince nessuno