Il retroscena

Sergio Mattarella, il piano per l'incarico di governo se non vince nessuno

Eliana Giusto

Sergio Mattarella ad aprile, un mese dopo il voto, condurrà le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Prima del voto non vuole nemmeno immaginare soluzioni. Vuole partire dal risultato elettorale, dalle certezze che usciranno dal 4 marzo. E non prende in considerazione un eventuale governo del presidente, ovvero una squadra che faccia direttamente capo al Quirinale, né vuole essere lui a cercare una maggioranza ma i gruppi parlamentari dovranno nel corso delle consultazioni illustrare al Quirinale una potenziale composizione della squadra di governo. Leggi anche: Luigi Di Maio, spedita la lista dei ministri via email a Mattarella: al Quirinale non la aprono...  Quindi, riporta Repubblica in un retroscena, il presidente della Repubblica affiderà l'incarico a una figura in grado di ricevere abbastanza voti dal Parlamento, il minimo per ottenere la fiducia. Certamente, l'elezione dei presidenti di Camera e Senato sarà di fatto lo specchio di una eventuale maggioranza per l'esecutivo. La consistenza dei gruppi parlamentari - e non la semplice percentuale conquistata dai partiti - può quindi rappresentare il fondamento di un governo e il presupposto per affidare un qualsiasi tipo di incarico. E il richiamo - fatto da diversi in questi giorni - a una riforma elettorale che cancelli o corregga il Rosatellum può essere valutato nel caso in cui gli effetti di questo sistema si riveleranno drammatici. Per questo Mattarella ha deciso di tirarsi fuori, anche ignorando la lista dei ministri inviata dal Movimento 5 Stelle.