Altro che francescani

Luigi Di Maio, nel M5s il caso della collaboratrice Cristina Belotti: rimborsi spese dall'Europa non dovuti

Andrea Tempestini

Ogni giorno, per il M5s di Luigi Di Maio, uno scandaluccio. Altro che partito degli onesti e francescani, insomma. L'ultima vicenda riguarda tal Cristina Belotti, collaboratrice del candidato premier del M5s, tecnicamente "capo della comunicazione" del gruppo pentastellato al Parlamento europeo. Bene, secondo quanto scrive Il Giornale, la signora sarebbe stipendiata da Bruxelles anche se, a Bruxelles, non ci va mai, o quasi. La Belotti, infatti, sarebbe nel Belpaese in pianta stabile proprio per seguire la campagna elettorale di Di Maio. Leggi anche: Di Battista insulta gli italiani: "Rincoglioniti" Repubblica ha infatti rivelato che la grillina ha chiesto all'Europarlamento diverse migliaia di euro di rimborsi che, però, non riguardavano come previsto le attività istituzionali, bensì quelle di partito in Italia. Si parla di rimborsi di viaggi aerei, soggiorni e diarie, anche per giorni di lavoro in cui la Belotti si era dichiarata presente a Strasburgo (peccato che i funzionari europei la indicassero come assente). Da par suo, la Casaleggio Associati afferma che la signorina fosse fuorisede per prendere parte a "riunioni private", ma - toh che caso - è stata costretta dal M5s a rinunciare a buona parte dei rimborsi che avrebbe dovuto intascare e, infine, a mettersi in "congedo non retribuito". Ecco a voi servito il partito degli onesti.