Emg

Sondaggio horror su Liberi e uguali: D'Alema commissaria Grasso

Matteo Legnani

No, così non va. Non va proprio. E' passato poco più di un mese dal debutto di Pietro Grasso al Teatro Atlantico dell'Eur a Roma, è il suo Liberi e Uguali in questi 35 giorni è andato letteralmente a picco. Al debutto, Emg lo dava al 7,3%. Un debutto col botto, per una formazione politica appena nata e guidata, per giunta, da un neofita della politica, nonostante Grasso sia stato per 5 anni presidente del Senato. L'ultimo sondaggio della stessa Emg lo dà però al 5,5: due punti percentuali persi in poco più di un mese, e quando mancano ancora più di tre settimane al voto. Così non va, deve aver pensato Massimo D'Alema, senza domandarsi peraltro se il calo sia imputabile anche all'ingresso nel partito suo e di personaggi della sua risma. Perchè il trend a scendere rende il rischio di finire sotto il 3% concreto, che sarebbe la fine della carriera politica di "Baffino". E una fine davvero beffarda. Per questo, scrive oggi Il Giornale, D'Alema intende commissionare Grasso nella fase cruciale della campagna elettorale, riassumendo nelle sue mani la guida dell'iniziativa politica ed elettorale del partito. Il primo segnale di questo commissariamento, scrive sempre Il Giornale, lo si è avuto ieri a Brindisi, dove D'Alema ha indicato la strada da seguire in caso di stallo post-elettorale: "Se dopo il 4 marzo non ci sarà una maggioranza parlamentare, il capo dello Stato deve prendere l'iniziativa di proporre una personalità al di sopra bdegli schieramenti chiedendo a tutti i partiti un atto ddi responsabilità". Cioè, un bis del voto è l'ultima cosa a cui deve guardare LeU, perchè in caso di nuove elezioni il voto utile prevarrebbe ancor di più e Leu uscirebbe con le ossa rotte da un voto che si polarizzerebbe in modo importante sul Pd, sui 5 Stelle e sulla coalizione di centrodestra. Leggi anche: Grasso si auto-umilia così in tv dalla Gruber: "Renzi parla sempre di D'Alema, ma..." D'Alema ha anche intuito che Grasso non sfonda a sinistra perchè è poco anti-renziano e viene percepito dal mondo della sinistra storica, appunto anti-renziana, come un corpo estraneo. Anche l'idea di fare di LeU il partito dei magistrati è fallita, visto che tutti i "papabili" si sono sfilati, da Di Pietro (che puntava a candidarsi col Pd) a Ingroia, ffino a De Magistris. L'unica strada, secondo D'Alema, è pescare tra i delusi del Pd e per questo è necessario attaccare a testa bassa Matteo Renzi. E qui Grasso ha toppato, collezionando gaffe in tv (come quella sul numero delle mamme che hanno lasciato il lavoro) e non "buca" lo schermo parlando di fascismo, razzismo e quant'altro". D'altra parte lo ammesso lo stesso ex magistrato: "Il leader del partito sono io, ma Renzi parrla sempre e soltanto di D'Alema. Ci sono anch'io...".