Slavina

Centrodestra, il disastro dei candidati. Maurizio Lupi: "Noi con l'Italia rischia di non superare il 3%"

Giulio Bucchi

"Una follia", un "caso pazzesco", una "figura del cavolo" che potrebbe però costare carissimo al centrodestra. Di mezzo c'è Noi con l'Italia, la "quarta gamba centrista" coinvolta nel caso delle candidature a rischio in Lombardia. Secondo il magistrato della corte d'Appello manca tra gli atti richiesti per l'ok alle liste il documento che attesta l'effettiva coalizione tra i centristi e Forza Italia. Senza quel documento, servirebbe anche la documentazione dei candidati all'uninominale. "È solo Forza Italia che deve presentarlo, per tutta la coalizione", spiega un Maurizio Lupi inviperito al Corriere della Sera. Leggi anche: Caos liste in Lombardia, non rischia solo la Brambilla L'ex alfaniano accusa il magistrato che ha stoppato 17 candidati di non aver chiesto un'integrazione, o direttamente il documento originario firmato da tutti i partiti. "La legge è stata rispettata alla parola. Abbiamo chiesto al ministero dell'Interno una spiegazione e ci hanno mandato una lettera in cui si dice che abbiamo ragione. L'abbiamo girato alla giudice, che ha deciso di non tenerne conto". Ora rischiano non solo i candidati in Lombardia, ma pure tutta la coalizione a livello nazionale. Il clamoroso colpo di scena dietro l'angolo è che "ci annullino la nostra lista", spiega un terrorizzato Lupi. "Sono sicuro che non succederà. Ma fosse così rischiamo di non arrivare al 3 per cento. È La Lombardia, questa, mica il Molise". Ora c'è il ricorso in Cassazione: "Se ci danno torto succede un casino tale che non voglio neanche pensarci".