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Paola Tommasi: Ho rinunciato a candidarmi perché non mi ci riconosco: speravo di meglio

Eliana Giusto

Caro direttore, mi chiede come mai non sono nelle liste di Forza Italia dopo che il mio nome era comparso con grande evidenza soprattutto sui giornali della mia Regione. Semplicemente perché ho rinunciato, visto che ero finita in quello che nel gergo di questi giorni veniva soprannominato come "flipper", una pallina impazzita che poteva terminare ovunque. Inoltre, e lo dico con il cuore spezzato, mi sembra che alla fine per ragioni difficili da comprendere la grande idea del Presidente Berlusconi e anche del Dottor Letta di un partito veramente innovativo, capace di attrarre nelle liste giovani, professionisti di grido e imprenditori, non c' è stata. Leggi anche: La risposta di Feltri: "Hai sbagliato, ecco perché dovevi correre" Non sta a me, ultima tra gli ultimi, giudicare. Ma quello straordinario clima che si respirava negli incontri di Silvio Berlusconi con i giovani a Villa Gernetto si è un po' dissolto, finendo appunto in una roulette russa dove anche i nomi più rappresentativi erano in cerca di collocazione. Io credo, da quel poco che ho potuto vedere, che ci sia bisogno di tornare ad un rapporto vero tra parlamentari e territorio, dove ciascuno di noi ha le proprie radici e le proprie relazioni. Il Salento nel mio caso. Per il quale, anche su questo giornale, abbiamo fatto una battaglia a favore del gasdotto Tap, ricevendo insulti e minacce. Continuerò a studiare e a scrivere con lo stesso entusiasmo ma mi lasci dire, per concludere, che fino ad oggi ho conosciuto un solo politico con il quale ho lavorato che onora le promesse elettorali: Donald Trump. Che ne dice, ho fatto bene a non essere la pallina di un flipper impazzito? di Paola Tommasi