I dati
Sondaggio, effetto banderuola: senza partito tre italiani su dieci, raddoppia l'astensionismo
In questa fase pre elettorale gli italiani cominciano a interessarsi della politica ma ancora non sanno cosa votare. E' quanto emerge da un sondaggio Community Media Research Intesa Sanpaolo per La Stampa. Nell'ultima tornata elettorale nazionale, nel 2013, si è registrato il picco più elevato delle astensioni: un elettore su quattro (25,1 per cento). Ora, il confronto con una precedente rilevazione, svolta alle ultime elezioni regionali (2015), mette in luce "come non aumenti il livello di identificazione con un partito (16%, era il 17,7%) e cresca un generico interessamento verso un partito (31%, era il 18%). Soprattutto è un sentimento negoziale ad aumentare in misura più cospicua: il 30,7% degli italiani dichiara di non avere un partito o movimento in cui si identifica, ma di valutare l'offerta di volta in volta (era l'11,7% nel 2015). Quindi, diminuisce l'atteggiamento di distacco dai partiti (dal 52,7% del 2015 al 22,3% odierno) per effetto dell'aumentata discussione pubblica, ma, più che alimentare un'adesione convinta, genera il riaffiorare di un sentimento di prossimità-a-distanza e fa lievitare l'atteggiamento negoziale". Leggi anche: Mattarella, appello al voto: così offre un assist a Berlusconi A oggi quanti pensano di andare a votare? Il 70,1 per cento dichiara "che si recherà alle urne, mentre il restante 29,1% mostra perplessità. È una quota non dissimile dall'astensionismo registrato nel 2013, se non in leggero aumento. Ad essere più indecisi risultano più che i giovani, le fasce di popolazione in condizione attiva sul mercato (35-64 anni), chi ha un basso titolo di studi e vive nel Centro Italia. In particolare, l'incertezza riguarda chi ha un atteggiamento negoziale verso la politica, gli elettori di orientamento moderato e chi non si colloca nello schieramento politico".